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Collocazione: BB.130

Riproduzioni
 Digitale:  Museo internazionale e biblioteca della musica 
     Microfilm n.: 2255

 Pesenti Martino
 Correnti, Gagliarde Balletti Diatonici. Trasportati Parte Cromatici e Parte Henarmonici Con vn Balletto A Tre, Passi, e mezi a Due & A tre per sonarsi nel Clauincembalo, & altri stromenti Del Signor Martino Pesenti cieco a nativitate. Libro Quarto. Opera Decimaquinta. Raccolte d'Allessandro Vincenti. Dedicata al Clarissimo signor & Patron mio Osservandissimo il Signor Claudio Paulini Con Privilegio. - In Venetia Appresso Alessandro Vincenti 1645. - Partitura di pag. 75, in fol.

Al frontespizio succede ciò che qui trascriviamo: Clarissimo Signore Queste compositioni di Musica, Diatoniche, Cromatiche, & Henarmoniche non mai più inuentate, ne imaginate che dal fertile e Divino ingegno di quel Cieco che hà fatto hormai vedere quanto preuaglian' gl'occhi dell'Intelletto à quel del corpo, non si conuengono più à ragione dedicate che à Lei; Poiché oltre la perfetta cognitione ch'ella possede della Musicale Armonia, anco si troua congiunta con questo celebre Auttore con sì stretto nodo di ben antica e domestica amicizia, che non le riuscirà punto incredibile esser parto della mente sola di lui quest'Opera così merauigliosa, che portarà anco istupore alla merauiglia stessa. Onde riuerente la supplico ad accettarle col volto così ridente e lieto, com'io le dedico e dono col cuor tutto deuoto. E Qui m'inchino Di Venetia li 15 gennaio 1645. Di V. Sig, Clarissima, amico e Servitore ALESSANDRO VINCENTI A Professori di Musica per Maggior Intelligenza Si ritrouaua l'anno 1621 appresso l'Illustrissimo Sig. Nicolò de Rossi all'hora Residente di sua Maestà Cesarea in Venetia vn Clauicembalo di mano di Vido Trasentino fabricato l'anno 1601 il quale era Diatonico, Cromatico & Henarmonico, e perche con occasione d'hauer io servuitù con quell'Illustrissimo Sig. mi commandò à douer tasteggiare detto Clauicembalo, se bene fosse mal acconcio, per non hauer mai potuto trouare (dopo la morte dell'Autore) chi gli lo cordasse; mi risolsi, eccitato da sommo desiderio di seruire vn tanto mio Padrone, di accordarlo, sebbene fuori di mia professione, e nell'oprar ritrouai, che dall'A, La mi, re, ascendendo fino al G, sol, re, vt era ogni corda col B molle, & il # & anco il # maggiore; Continuai à tenerlo accordato sino l'anno 1634 che passò all'altra vita il detto Illustrissimo Residente, Il che causò, che il detto Clauicembalo fù mandato all'Imperatore, se bene per certo accidente rimase a Trieste doue credo si ritroui anco al presente. Il che mi fu di grandissimo ramarico vedendomi priuo dell'esercitio di stromento così strauagante e degno: Pure bisognò hauer patienta sino l'anno 1641. quando mi capitò alle mani il Clauicembalo inuentato dal Zerbino, e fabricato da Domenico da Pesaro l'anno 1548. il quale fu il primo Clauicembalo che fosse mai fabricato col Diatonico, Cromatico & Henarmonico. Si può paragonare quel di Vido à quel del Zerlino. Prima nell'A, La, mi, re vi è il B molle, il # & il # maggiore, et in quel di Vido è anco l'istesso; In quel del Zerlino vi è il b, fa, b, mi b molle, et il #, ma vi è questa differenza, che in quel di Vido vi è vn # maggiore di più. Al c, sol, fa, vt del Zerlino vi è il # & il # maggiore. In quel di Vido vi è il b molle, il # & il # maggiore. In D, La, sol, re del Zerlino vi è il b molle il # & il # maggiore et in quel di Vido vi è l'istesso. In E, la, mi del Zerlino vi è il b molle & il #. In quel di Vido vi è il b molle il # & il # maggiore. Nel F, Fa, ut del Zerlino vi è il # & il # maggiore: in quel di Vido vi è il b molle il # et il # maggiore. In G, sol, Re, vt del Zerlino vi è il b molle, il # & # maggiore, et anco in quel di Vido è l'istesso. Di maniera che nascono in quel di Vido doi corde fra il b, Fa, b mi, et il c, sol, Fa, vt, cioè il # maggiore di b fa, b mi, & il b molle di c, sol, fa, ut, che è semituono maggiore. Nascono anco in quel di Vido doi corde tra E, la, mi, et il F, Fa, vt, il # maggiore d'E, la, mi, & il b molle di F, fa, vt semituono parimenti maggiore. Ho paragonato li doi detti Clauicembali, acciò possino vedere i Musici che intendono più di me la differenza che vi è tra l'vno e l'altro. A mio senso ellegerei più tosto il Clauicembalo del Zerlino come il più regolato del tutto, e qui sotto riportarò le sue formali parole, doue tratta dell'institutioni Henarmoniche libro 2 capitolo 47. «Potrà dunque ciascuno ecc. » (come si legge a car. 163 delle Istituz. Arm., ediz. del 1573). Queste sono le parole che ha detto il Zerlino. Ma veniamo alla conclusione. Hò composto le Correnti, Gagliarde, & Balletti, & le ho fatte Diatoniche trasportate parte Cromatiche, e parte Henarmoniche, acciò ogn'vno possi vedere tutti tre li generi. Doueuo fare una Toccata passando gentilmente dal Diatonico al Cromatico& all'Henarmonico, ritornando indietro all'Henarmonico al Cromatico, & al Diatonico, che vnendo insieme tutti tre li generi sarebbono stati soavi da sentirsi; mà non l'hò composta perche è difficile il ritrouarsi vn Clauicembalo con tutti tre li predetti generi, ma è ben vero che le Correnti Gagliarde e balletti si possono sonare sopra i liuti & Viole hauendo tali Stromenti il Cromatico & l'Henarmonico. Hò messo per ordine il Cromatico, & l'Henarmonico vno dietro l'altro, acciò possi vedere ciascuno la differenza che tra l'vno e l'altro si truova. Hà posto il Zerlino questo segno dell'Henarmonico: [segue esempio musicale]
Et io in vece dell'Henarmonico ho posto il # ordinario perchè li Stampatori non si ritrovano havere il detto segno. MARTINO PESENTI
Queste composizioni del Pesenti alla sinistra delle pagine sono in tuoni naturali, e alla destra trasportate in tuoni cromatici ed enarmonici. Per esempio la corrente duodecima a car. 26 è in Re minore a sinistra, e a destra la stessa è trasportata in La diesis minore. Stando alle parole del tipografo Vincenti nella dedicatoria, sarebbe questa la prima volta che si praticarono tali Tuoni, detti anche oggidì Cromatici.

Nomi: Pesenti, Martino.   
Editori: Vincenti, Alessandro.   
 
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: IV, pp. 136-137  RISM A/I : P-1554          
Antiche collocazioni: 2412 (catalogo Sarti, circa 1840)  
ID: 11851     


LEGENDA  
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