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Collocazione: A.49(1) (Olim Cod. 052:1)

Riproduzioni
     Microfilm n.: 1768

 Ciconia Joannes Canonicus Paduanus Leodiensis (di Liegi)
 Joannis Ciconiae Leodiensis Canonici Paduani Nova Musica in quatuor libros distributa. Nunc primum prodit e codice chartaceo Gabrielis Riccardii Marchionis, et subdecani Fiorentini. MS. in fol. di pag. 305 copiato da Lorenzo Mehus, che vi premise la seguente sua lettera al P. Martini:

«Mto_ Revdo Sig.re Sig.re Pron_ Col.mo
Il Manoscritto, donde hò tratta la nuova Musica, è cartaceo in 4°, e si conserva tra i molti e preziosi codici del Sig.r Marchese Gabbrielle Riccardi suddecano di Firenze sotto à Numeri l. V. 161. Egli fù posseduto nel passato secolo da Matteo Mercati Giurista, come resulta dalla nota posta a piè della prima pagina da mano recente: Mathaei Mercati Iuris utriusque consulti 1647. La scrittura è coeva all' età dell' opera. Sagacissima è la conghiettura che Ella hà tratto da un' altra operetta de Proportionibus, che l' autore ne sia Gio. de' Cicogni di Liegi canonico di Padova. In fatti nel libro terzo di questa opera, ove tratta delle Proporzioni è assai più breve, rimettendosi all' altra de Arithmeticae Institutione, che è appunto quella che Ella hà delle proporzioni aritmetiche. Ecco le parole del Cicogni al Libro III. Cap. XIX. Ac de his idcirco nunc strictim explicamus, quoniam in libris, quos de Arithmetica Instituzione conscripsimus, diligentius enodavimus etc. Inoltre al Capitolo XII. chiama Carlo Magno padre della sua patria: Unde pius Augustus, paterque patriae meae Imperator Karolus quatuor augeri jussit etc. volendo forse alludere a' benefici che fece Carlo Magno a Liegi, o all'Impero. Fa duopo che avanti al nostro Cicogni poco o assai male fosse in que' secoli barbari scritto sulla Musica, talchè nel Prologo del libro quarto potesse scrivere di essa: in se occultabatur, e poco dopo, che dudum fuit obscura. Fà duopo anco inferirne che Giovanni fosse il primo in quell' età a scriverne bene, dicendo che per la sua fatica per l' avvenire ad plenum patescet, e che presto si comprometteva del suo ristoro jam jam splendebit frasi tutte che importano novità e primato. Divise l' opera presente in quattro libri. Il primo tratta delle Consonanze. Il secondo delle Specie, e de' Canti. Il terzo delle Proporzioni, ed il quarto delle declinazioni. E' una conserva di tutto ciò che ànno scritto molti autori de' bassi tempi su quell' arte adunata come egli dice, de multis dictis auctorum tra i quali molti io ne ritrovo incogniti al Du Cange, al Fabricio, e a tutti que' che ànno trattato degli scrittori latini de' mezzi tempi. E siccome hà dato ad essi un ordine nuovo, e migliore, per ciò ha dato all' opera sua il titolo di Musica nuova. Et ob hoc, già noviter melius erit ordinata, nova sit nuncupata.
Nel copiarla hò a lei lasciati que' difetti che son propri della sua età, come per esempio i suoi barbarismi, ed una certa durezza di sintassi. Onde non si meravigli se alle volte leggerà melum in luogo di melos, Iovis invece di Iupiter, tultus per tolto, e simili. Così al Libro I. Cap. VII. Inde Moyses dictus quasi de aqua tultus. Ho posto nel margine esattamente tutte le piccole chiose, e nel testo a' suoi propri luoghi tuttociò che vi fu o corretto, o aggiunto. Hò adunque ristretto il mio arbitrio a certi errori evidenti, che hò corretto, alla chiara mancanza di qualche termine che hò supplito, ed a qualche vocabolo inavvertentemente dal copista ripetuto, e da me cancellato. Il titolo dell' opera proposto a ciascun de' quattro libri è mio, e di presente, che per di lei mercè sappiamo l' autore, invece d' Anonimo può porre di Giovanni de' Cicogni - E sempre disposto a' suoi comandi colla più sincera venerazione mi soscrivo Di V. P. M.to Rev.da - Firenze 21 ottobre 1761 Devotis.mo Oblig.mo Ser.re V.° LORENZO MEHUS.»
Piacque al Mehus di apporre a ciascuno de' quattro libri in che l' opera è ripartita un titolo da lui ideato alla sua maniera d' intendere, e perciò quello assegnato al primo libro non si addice nulla affatto alle materie in esso trattate. Pur tuttavia quì li riportiamo per non diffonderci lungamente nella trascrizione dei singoli capitoli di tutt' e quattro i libri, la qual cosa occuperebbe troppi fogli, nè molto può interessare alla bibliografia della musica. - Lib. I. De Consonantiis. Contiene questo primo libro 74 capitoli, ed occupa pagine 154. - Lib. II. De Speciebus, e abbraccia questo 59 Capitoli contenuti da pagina 155 - 243. - Lib. III. De Proportionibus, diviso in 21 Capitoli da pag. 244-267. - Lib. IV. De Accidentibus, ripartito in 14 Capitoli da pag. 268-301. Questa copia del Mehus nel presente codice s'estende a vari altri trattati d' autori anonimi, e a quello di Gio. de Muris intitolato Musica che comincia Quoniam Musica est de numero relato ad tonos e tutti furon trascritti dal codice summentovato del suddecano Riccardi. Intorno a queste copie fatte dal Mehus così a lui scrivea il P. Martini: «Ora penso che sia patente e chiaro l' autore del Codice essere Gio. de Cicogni, atteso che il Libro 3. de Proportionibus è lo stesso che quello hò presso di me, che è un Codice Ferrarese in pergamena copiato da un Religioso Carmelitano, in cui trovasi scritto: et sic finis per me Fre Io. Bonadies. 1473. 20 9bris in Conventu Mantue. Lo svario che passa fra il Ferrarese e il Riccardiano consiste in una piccola Prefazione che comincia: Opus Musicae de Proportionibus Io: de Ciconijs Canonici Padue venerabili Viro et egregio Domino Io: Gasparo Canonico Vicentino benemerito, nec non Cantori preclaro. Io: Ciconia de Civitate Leodiensi canonicus Paduanus etc. Inoltre il Riccardiano termina al Cap. 21, e il Ferrarese proseguisce sìno al Cap. 25. Dal p.° Cap. sino al Cap. 18, ambidue corrispondono ad litteram; comincia la varietà del Ferrarese dal Cap. 19, sino al fine, et è da notarsi che al Cap. 25 tratta de Signis et Cyfris diversorum Auctorum, che sono le Figure, e i Tempi della Musica Figurata, la quale non ha avuto principio se non che nel Secolo XIII. Da ciò io rilevo verisimilmente che Gio. Ciconia sia vissuto o nel fine del XIV o nel principio del XV Secolo. Tanto più che nell' accennato Cap. 25 del Cod. Ferrarese egli nomina Magister Franco de Colonia Prothonotarius che visse nel XII o XIII Secolo come da un Codice Vaticano e Ambrosiano; Marchettus de Padua scrisse nel 1274, come da due Codici consimili; Io. de Muris visse nella metà del XIV Secolo come da diversi Codici che sono presso di me. Per maggiormente assicurarmi ho scritto in Padova facendo ricercare dai libri dell' Archivio del Capitolo, per scoprire il tempo in cui Gio. Ciconia fu Canonico. Da un Codice in Pergamena che ho presso di me, e che dal carattere si conosce esser del principio del XV Secolo, in cui vi sono molte composizioni in Contrapunto di varj Autori, fra' quali di Gio. Ciconia, mi dà conferma; sicchè ho motivo di credere essere fiorito o nel fine del Secolo XIV o nel principio del XV. Che è quanto per ora m' occorre di dirle, riserbandomi a darle ulteriori notizie se mi si scopriranno. Rendo ìntanto distintissime grazie a V. S. Ill.ma e Rev.ma per la fatica e attenzione praticata in favorirmi, e col più profondo rispetto e venerazione passo a dichiararmi Bol.ª d. 3 novembre 1761. Dev.° Ob.° Serv. F. GIAMBATTISTA MARTINI.» Della presente opera del Cicogni discorre anche il La Fage nella Diphthèrographie a pag. 375, riportando i titoli dei cinque libri in che dividesi il Trattato.

Nomi: Ciconia, Johannes.   
 
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: I, p. 203           
Antiche collocazioni: 0467 (catalogo Sarti, circa 1840)  
ID: 1917     


LEGENDA  
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