Collocazione:
C.35
Riproduzioni Digitale: Museo internazionale e biblioteca della musica (ESTRATTO) Munchen, Bayerische Staatsbibliothek Facsimile: 20.B.462.2 |
Zacconi P. Lodovico | |
Prattica di Musica Seconda Parte. Diuisa, e distinta in Quattro Libri. Ne quali primieramente si tratta de gl'Elementi musicali; cioè de primi principij come necessarij alla tessitura ò formatione delle Compositioni armoniali. De Contrapunti semplici, et artificiosi da farsi in cartella et alla mente Sopra Cantifermi: e poi mostrandosi come si faccino i Contrapunti doppij d'obligo, e con consequenti. Si mostra finalmente come si contessino più fughe sopra i predetti Canti fermi, et ordischino Cantilene à due, tre, quattro e più voci. Composta e fatta dal M. R. P. Fra Lodovico Zacconi da Pesaro dell'Ord. Eremitano di S. Agostino. Musico già del Serenissimo CARLO arciduca d'Austria, e del Serenissimo GVILELMO Duca di Bauiera. Alla Sereniss. Arcid. Maddalena d'Austria Gran Duchessa di Toscana. Con Licenza de' Superiori, et Priuilegio. - In Venezia, 1622. Appresso Alessandro Vincenti - in fol. (La seconda carta dell'opera contiene la seguente dedicatoria, e a tergo un avviso del Zacconi ai lettori):
« Alla Serenissima Arciduchessa Madalena d'Austria, Gran Duchessa di Toscana, Signora, e Padrona mia singolare. Le qualità eminenti dell'Augustiss. casa di V. A. Sereniss: e quei legami di perpetua obligatione che io tengo con memoria indelebile dei fauori e gratie, delle quali fui già, fauorito dalla gloriosa mem. del Ser. Arciduca Carlo suo Padre, quando che cinq' anni prima che morisse sì gratiosamemte si compiacque d' hauermi nel bel copioso numero de suoi Musici, e cotanto agradì l' humilissima seruitù mia; con quell' anco della sua Sereniss. Madre, che nella sua morte restò seruita d' aprirmi la via acciò ch' io andassi alla servitù del Sereniss. Gulielmo duca di Bauiera, Zio dell'A. V. E. et altri, m' hanno de sudetti oblighi caricato sì le spalle, che studiando io di disdossarmele alquanto, e mostrarmi fedel' antico seruidore di detta Augusta Seren. Famiglia, hora vengo con riuerential' affetto ad offerirgli queste quattro mie fatiche, buona parte delle quali essendo nate in casa sua, mentre in fatto proprio ero seruidore, tanto più volontieri riuerentialmente gli le presento, offe-risco, e dono, quanto che fin qui essendo state nell'oscure tenebre dell'humil bassezza mia, col Augusto, e Sereniss. lume dell' A. V. saranno non solo illuminate ed illustrate, ma diueranno fulgentissime gemme e faranno tanto più viua testimonianza dell'obligo ch'io deuo all'A. V. come Sereniss. figlia dell' antico mio padrone. E questo essendo il fine, qui prego il Sig. Iddio che le conceda augumento di gratia, et es saudischi in ogni sua preghiera, et orazione. Di Venetia il dì 4. d' Ottobrio 1622. Di Vostra Altezza Sereniss. Humiliss. e deuotiss. seruidore LODOUICO ZACCONI da Pesaro Agostiniano. » Nell' avviso ai lettori protesta il Zacconi d' aver per quest' opera sudato, e vegghiato più di quattro notte. La presente seconda parte è come la prima divisa in quattro libri, e si comprende in facciate 283, numerate da ambe le parti de' fogli. Le prime due carte contengono il frontispizio, la Dedicatoria, e l' avviso ai lettori: le due ultime sono per la Tavola. Quest' opera è molto rara, ed apprezzabile più di qualunque altra delle antiche per la facilità e chiarezza dello stile, come anche per la copia di pratici esempi dello Zarlino, del Tigrini, d' Adriano Banchieri, di Scipione Cerreto e di Girolamo Diruta, tolti dalle loro opere. Ebbe il Zacconi diversi maestri, come apprendiamo dai seguenti passi della presente seconda Parte della Pratica di Musica. Così dunque si legge a car. 84: « Anch' io, quando da principio mi posi a questa impresa d'imparar di musica, andando à Scola dal Maestro di Capella di Pavia nell' anno 1583, per sei mesi continui ch' io v' attendessi, non potetti mai hauer gratis di poterlo imparare, (cioè di far contrappunto a mente) e me ne moriuo di gola per dire come si suol dire. Onde per un mio negocio conuenendomi andar a Mantoua, ou' era Maestro di Capella Hippolito Baccusi, andando da lui, e narrandoli il desiderio mio, ecc. » Poscia a car. 83: « Frà i molti Scolari (nel numero de' quali ero anch' io) c'hauea il Sig. Andrea Gabriele degnissimo Organista di S. Marco, ve n' era vno senza nominarlo ch' auendo fatto molti Contrapunti ecc. » Fra molti luoghi notabili di quest' opera placemi di rapportar il seguente che si trova a pag. 130: « Volendo dunque il Musico Scolare esser perfetto Contrapuntista, bisognerà c' habbia le quattro sudette conditioni, cioè: che vogli attenderci, et imparare; che studij continuatamente, e non un giorno ò dua, e poi stia le settimane intiere senza mai studiare; che perseueri nel fisso studiare, e non studi da beffe; e vltimamente si deliberi di volerne riuscir singolare: e se vi può aggiongere l' emulazione, cioè di studiare et imparare per superare il compagno, questo sarà il condimento delle viuande darà l'unico sapore. Io hò cognosciuto quattro Musici singolarissimi ne Contrapunti. Costanzo Porta, Jaches Vuert, Hippolito Baccusi, e Tiburtio Massaino, amendui padri della mia religione. Costanzo Porta venne così raro e celebre, perche essendo Scolare di M. Adriano, deliberò in detta professione d'auanzar ogn'altro suo compagno e gran Scolare. Jaches Vuert, venne anch' egli in detta professione altro tanto singolare; perche essendo egli Maestro di Capella di Guilelmo Serenissimo Duca di Mantoua, facendo detto Duca profession di Musica, e componendo molte cose, lo tenea svegghiato si nelle cose de sudetti Contrapunti, che bene spesso come dice il prouerbio li facea sudar il fronte. Hippolito Baccusi viuendo mi disse. Che stando egli per Molt' anni Maestro di Capella del Domo di Mantoua, e praticando col sudetto Jaches Vuert, studiando ad emulatione, si venne in tutto e per tutto à perfettionare. Et vltimamente Tiburtio Massaino stando in Venetia, e capitandoui il sudetto Hippolito Baccusi che par all' hora frequentaua detti studii de Contrapunti, e sentendoli à far tante cose esquisite come vi facea, ci attese anch' egli si fattamente, ch' appresso buoni Musici si acquistò anch' egli non picciol nome. » Riporteremo per ultimo un altro squarcio come il troviamo a car. 162: « Nella Corte del Serenissimo Carlo Arciduca d' Austria mio Padrone essendoui al tempo mio per vno delli due Organisti ch' egli tenea Franceschino Ruigo Mantouano, vedendo io che più e più uolte egli hauea i libri della partitura de Concerti in mano, non suoi, ma de diversi Autori; libri che sono della Corte, e secondo che nell'offertorio della Messa, ò tavola si douean far Concerti, li diceuo; Trouatone che voi n' hauete il Concerto da farsi quindi à poco, che ne fate più di questi libracci in mano ? Et egli. Oh Padre. Io vi sò dire, che questo è il vero modo di studiare. E seguendo più oltre, mi dicea anco. Vedete queste partiture, mi hanno sollecitato più di quattro volte allo studio, ed hò fatto per esse molto più acquieto di quello che voi credete. E pigliandone indrizzo da lei, nel farlo anch' io, mi sono girato pur assai. E però dandolo io per principal conseglio, n' essorto ogni scolare, perche facendolo, in breue tempo s'auedrà dell'vtile, e del guadagno ch' egli vi è per fare. Pare alquanto molesto nel principio il dover partire le compositioni altrui, ma poi quando si sono fatte, l' huom n' hà grand' appiacere. ecc. » Il M.ro Prampolini con sua lettera del pmo_ Marzo 1853 avanzava al Gaspari le seguenti notizie sul Zacconi, da esso attinte da Pesaro: « Compose questi (cioè il Zacconi) un' opera musicale il cui Manoscritto autografo si conserva nella Biblioteca Oliveriana di Pesaro tra i Mss. col n.° 559; ch' è di pagine 354 in foglio, ed ha per titolo: Canoni musicali, tratti da diversi autori con le loro divisioni ed interpretazioni, per comune utilità di coloro che bramano di sapere ciò che a quest'arte appartiene, composto dal P. Baccell.e Fr. Lodovico Zacconi dell' ordine Eremitano di S. Agostino da Pesaro circa l'anno 1583: Diviso in quattro libri. L' Olivieri lasciò scritto: che la suddetta opera venne stampata in Venezia, quanto alla prima Parte nel 1592. presso Bartolomeo Carampelli e in quanto alla Parte seconda nel 1622. presso Jacomo Vincenzi. Siffatta notizia la fornisce lo stesso P. Zacconi nell'Elenco ch' egli lasciò delle sue Opere edite ed inedite; ed è il Codice ms. dell'Oliveriana n.° 563, che contiene la Vita di lui, scritta da lui medesimo, ed è autografo. II P. Zacconi suddetto morì il 23 Marzo 1627 in Fiorenzuola, diocesi di Pesaro, di un colpo apopletico sul pulpito a mezza predica; e fu sepolto in Pesaro nella chiesa del suo Ordine. Ciò si raccoglie dai Codici mss. dell' Oliveriana n.° 381, pag. 83; e n.° 390, pag. 137, tergo. » Sin qui la lettera del Prampolini. Peraltro non concorda il titolo surriferito Canoni musicali coi titoli a stampa della prima e della seconda Parte della Pratica di Musica; per cui convien credere o che il manoscritto n.° 559 dell' Oliveriana di Pesaro sia tutt' altra opera, ovvero (ciò che par più verosimile) una parte della medesima, e probabilmente i Canoni che il Zacconi porta ad esempio nel Cap. 37 e segg. della Parte seconda della Pratica di Musica dalla pag. 170 in poi. Dobbiamo però esser grati a chi trasmise tali notizie da Pesaro, e in ispecie quella che stabilisce la morte di questo nostro celebre autore. A questo proposito noteremo che in un Codice del liceo, fra l' opere dello Zacconi si cita ancor la seguente: Resolutioni, e Partiture di 110. Canoni sopra l' Ave Maris stella di Francesco Soriani M.r di Capella di S. Pietro di Roma, con le considerazioni in fine ad uno per uno fatte dal P. Ludov. Zacconi da Pesaro dell' ordine eremit. di S. Agostino 1625. In fol. L' autore anonimo di tale notizia (che probabilmente fu quell'Olivieri, di cui s' ha un opuscolo contro l' Eximeno e che fu amicissimo del P. Martini) soggiugne poi subito: Tutte parole di proprio pugno dell' Autore con il resto dell' Opera. Le osservazioni però che promette non sono terminate, non avendo fatto altro che sino all' Osservazione del 19. Canone. Fu Musico del Sereniss. Arciduca Carlo di Baviera, e poi del Sereniss. Guilelmo di Baviera, a cui è dedicato il primo Tomo. Da tutto ciò possiamo asseverar francamente che il Zacconi lasciasse in ms. un' opera di Risoluzioni di Canoni, sebbene non la riducesse a compimento. I Canoni del Soriano uscirono in luce colle stampe di Roma l' anno 1610. |
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Nomi:
Zacconi, Ludovico: OSA, a.s. Giulio Cesare.
Editori: Vincenti, Alessandro. |
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Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: I, pp. 265-266 | RISM : B/VI, p. 904a | |||||||
Antiche collocazioni: 0008 e 0340 (catalogo Sarti, circa 1840) | ||||||||
ID: 2225 |
LEGENDA
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