Libro Quarto delle Messe in Spartitura di Paolo Agostino Laus Deo da Vallerano. Maestro di Cappella della Sacrosanta Basilica di S. Pietro in Vaticano. In Roma, Appresso Gio. Battista Robletti. 1627. - Partitura in foglio di carte ventiquattro. (Eccone la dedicatoria):
Alli molto Illustri Signori, e Patroni Osseruandissimi Li Signori Priori, e Popoli della Communità di Vallerano. Paolo Agostini Laus Deo, Maestro di Cappella, Della Sacrosanta Basilica di S. Pietro in Vaticano. Seruitore, e patriotto deuotissimo. Con duplicato vincolo sento all'amore della commun Patria stringermi, Signori molto Illustri Patriotti amatissimi. Essendo che la Terra di Vallerano con hauere a me dato)a prima luce, & al Signor Gio. Bernardino Nanini mio suocero, e precettore, mentre visse grato trattenimento, e dopo morto pietoso ricetto, merita esser da me, non come madre solamente, mà come maestra ancora riuerita. Obligo vnitamente con l' honore, che tutta la Communità dalle ceneri di cosi celebre virtuoso riceuè anche in ciaschedun Valleranese, se bene non con tanta proprietà, quanta in mè , transfuso. Perchè se bene gran pregi sono di Vallerano, la bellezza del sito che con amenità straordinaria inuita i Forestieri al godimento delle sue delitie: la serenità di salutifero Cielo: la fertilità della Terra di pregiatissimi frutti abondevole: La copia de Cittadini, che in numero non ordinario fiorendo in ogni sorte di virtù, e di honoreuoli essercitij à lei producono frutti di gloria. e donano à Roma & alle Corti di grandissimi Principi, doue essi continuamente si vedono à gradi riguardeuoli innalzati, ornamento non picciolo: i perpetui priuilegij di non sentire incomodi od aggrauij di gabelle e di publiche impositioni fino alle porte di Roma, Premij, che chiaramente testificano quanto ella sia stata, e sia al ben publico fruttuosa. Se bene dico san tutte queste cose, e tante altre doti che io per brenità tralascio, pregi che rendono Vallerano nostro inuidiato: con tutto cio riceue anche tanto di chiarezza dalle riuerite ossa del Nanino, che non può dubitar che non sia per stendersi la sua fama dove si stenderanno mai l' opere et il nome di lui. Si che se ben potesse forse (che Dio non voglia) l' ingiuria del tempo buttare à terra e gl' ediflcij e le muraglie della nostra patria; non potrà con tutto ciò ella già mai il nome di lei sepelire, appoggiato allo, saldissima colonna della fama di tant' huomo. Anzi mentre viuerà la riverenza a lui, sarà anche Vallerano della fortuna istessa consorte; Poichè vediamo che quell'osseguio che non puossi all' istessa persona de gl' huomim famosi pagare, a quei luoghi riuerentemente si dona, doue essi viuenti habitarono, o morti si conservano. A lui, cred' io, che faccino honorata corona tanti virtuosi, che quattro o sei miglia intorno circondano il Paese nostro, quasi anche dopo morte ambischino con pomposo corteggio dar tributo d' honore ì quello, che mentre visse fu dall'uninersale applauso stimato lo splen dore de' Compositori, e )a guida di quei che vogliono peruenire all' eccellenza nell' arte della Musica. Poiché Gallese, che dalla parte d'Oriente riguarda Vallerano nostro, ha Teofilo Gargari; Viterbo dalla banda di Ponente il Brunelli, i Boschetti, et altri nominati: Fabrica da mezo giorno si gloria d' esser madre d'Abundio Antonelli, e de gli altri fratelli di lui; & Ronciglione poco da noi lontano, si vanta de' natali di Massentio, e d' altri; da Settentrione s' inalza Soriano per Francesco Soriani, del quale io occupo immeritamente il luogo nella Cappella di San Pietro. Onde senza figmento favoloso parmi che possa del nostro Paese veramente dirsi di quel che di Parnaso e d' Elicona fauoleggiaunno anticamente i Poeti, ch'egli sia l'habitatione delle Muse, & il ricetto d'Apollo, e delle Gratie. Io in quanto A me fra i premij delle mie fatiche, reputo singolare l' hauere costà seruito per Mastro io cotesta Cappella, doue l' istesso Gio. Belardino, a il fratello Gio. Maria si compiacquero esercitarsi. E quà in Roma d' essere (dopo hauere in S. Maria in Trànsteuere, e nella Trinità di Ponte Sisto seruito del medesimo vfficio, e d' Organista) con favore più bramato che sperato, fatto suo successore à regger la Cappella di S Lorenzo in Damaso. Hora finalmente dopo ventisei anni di faticoso corso in seruitij tali, fatto Maestro di Cappella in S. Pietro, vltima palma, a che possino i Professori di Musica peruenire, esaltatione che mi fa veder consumata ogni speranza di retribution maggiore, o di premio più degno, desideroso di communicar parte de miei componimenti all'amatissima Patria, più per confessione che per sodisfattione de miei debiti seco, ho voluto dedicarle la presente Messa, da mè ad instanza del Signor Lujgi Cittadini Canonico Reuerendissimo della Basilica di S. Pietro; & antico Protettore di Casa Agostini, sopra, il motetto che comincia si bona suscepimus composta: sogetto, al quale mi volle l' autorità di quel Signore obligare. Riceuinla perciò volentieri. Perché essendo stata da me composta per lodare Iddio, o la Santissima sua Madre, che ha voluto con la gratia della sua miracolosissima Immagine data alla nostra Terra, non solo darci un pegno della sua benevolenza, ma colmare o ni nostra gloria, & esser cagione d' ogni nostro bene e prosperità, non havrei potuto darle cosa che più singolarmente attestasse à tutta questa Communità la deuotione ch'io verso la nostra Patria conseruo. E viuete felici. Di Roma, il di 29 di Luglio 1627. A quanto s' è notato nelle antecedenti schede sull'Agostini, aggiungasi ch'egli dapprima comincio a far il maestro di cappella in Vallerano sua patria dove s' erano ancora esercitati i due Nanini. Questo quarto libro contiene la spartitura della messa Si bona suscepimus a cinque voci composta ad instanza del Reuerendissimo Signor Aloigi Cittadio Caonico della Sacrosanta Basilica di s. Pietro in Vaticano ecc. Con diversi obblighi di Canoni artificiosi descritti minutamente dall' autore nel corso della messa.
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