Messa, e Salmi ariosi, con le Letanie della Madonna concertati a quattro, con la Quinta Parte à beneplacito, Et mancando qual si voglia delle Parti seruiranno à trè. Co'l Basso continuo per l'Organo. Di Michel'Angelo Grancini Organista nella Metropolitana di Milano. Opera settima nuouamente ampliata con le antifone della B. Vergine, et altro. - In Milano, Appresso Giorgio Rolla 1637. - in 4°. Quinto, e Organo. (A tergo del frontispizio è impressa la seguente dedicatoria):
Al Molto Ill.re et Rev.mo Sig.re mio Sig.r Col.mo Il Padre D. Carlo Lvdovico Landriani Abbate Vigilantissimo de Canonici Regolari Lateranensi di Santa Maria della Passione di Milano. Sentivo, già gran tempo è, in me stesso vna implacabile contesa de miei pensieri. Onde entrato nel più segreto gabinetto de mei affetti, trovai il desiderio & animo mio esser a gran tenzone et duello venuti con l' arte e fortuna mia: Conciosiache sentendosi l' animo mio sforzato dall' obligatione, eccitato dal valore, & inuitato dalle virtù di Vostra Paternità Reuerendissima, volea & constringea l' arte mia a trouar maniera, con che potesse porger vn tributo alla padronanza, vn trofeo al valore, & un fregio alle virtù sue, Quando che in mezzo di tal pugna, fra me stesso ansioso, dissi: Dio Immortale, e come può la mia bassa fortuna trovar cosa degna di sì cara Padronanza, di sì alto valore, e di sì eroiche Virtù, che nella Persona di vn tal Prelato risplendono? Non istimi V. Paternità Reverendissima esser queste mie parole adulatiue; Posciachè frà molti sii solo, ma verace testimonio questo che conuinca il Mondo del suo valore e spirito, l' esser poco fà, contro l' vsato stile della sua Illustrissima Religione, stato confirmato Abbate del Collegio de suoi Canonici Regolari; cosa, o non mai costumata, o se pur costumata, in que' soggetti solamente che tutti gli altri per gran senno e valore auanzano. Stauo donque per tal contesa fra me stesso scontento; Quando la fortuna benigna mi porse occasione di tranquillar questi miei affetti con la presente Opra Armonica del Signor Michel'Angelo Grancino, vno de primi Musici, quali illustrino l' Insubria, e 'l secol nostro. Opra (à parer dell'Autore) che prima più presto embrione, che parto perfetto vidde la luce, ma hora da lui rilambita & arrichita, vien rimandata, passando per li miei torcoli a noua e più meritata luce, e perciò degna che a più degna persona come la di V. P. R.ma si consagri. L'accetti donque, e per hora vaglia per tributo della Padronanza, per trofeo del Valore, e per fregio delle sue Virtù, alle quali restando diuoto, & ammirato faccio anco riverenza. Dalla mia stampa a' 30 Ottobre 1637. Di V P. M. Illust. & Reuerendissiina Devotissimo Servitore GIORGIO ROLLA. In fondo all' ultima pagina della parte dell'Organo trovasi impresso il seguente avviso del Grancini: «Alli Benigni Lettori Hauendo io composto la presente Opera à quattro, & poi aggiontoui la Quinta Parte à beneplacito; & per maggior commodità (come occorre) per mancamento delle Parti, dico che si ponno cantare à trè, tralasciando qual si voglia Parte. Però (cantandoli à trè) non si marauigliaranno, se alle volte mancasse la Consonanza, poichè in simili artificij non si può fare quello si doueria. Viuete felici» .
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