Ghirlanda Sacra de Salmi Concertati a quattro con l'Ave Maris Stella di Claudio Cocchi da Genova Maestro di Capella in S. Francesco di Milano Accademico Arrischiato detto l'Allegro. Nuouamente dati in luce, Con il Basso per l'Organo. Libro Secondo. Opera Decima. - In Milano, Appresso Giorgio Rolla. 1632. Con licenza de' Superiori. - in 4°. Alto segnato B, e Tenore segnato C. (A tergo del frontispizio leggesi quanto segue):
Al Molto Rev.do Padre Sig.r & Patron mio col.mo Il Padre Baccilier Marc' Aurelio Buon' Amico Min. Con. In somma M. R. P. è necessario che la linea termini al centro, La calamita si volga al Polo, il fuoco ritorni alla sua sfera, la parte si vnisca al tutto, ogni fiume vada al suo fonte, e la Colomba dell' Arca dopo hauer molto girato, non trouando doue riposarsi ritorni al caro nido. Chi ha girato più di me nel seruitio de' Principi, in carica di Maestro di Capella, cioè dell' Eminentissimo, & Reuerendissimo Signor Cardinale Dietrixstain in Germania, della Catedrale di Trieste e di San Seuerino nella Marca, di Auignone in Francia, di Assisi nel Sacro Conuento, oue lampeggia la ricca pouertà, e la nobile humiltà di Francesco Santo, & al presente di Milano. Con tutto ciò sono da impeto d' amore astretto à fermarmi in V. P. M. R. come vnico riposo de' miei pensieri. E se bene la sostanza delle sue rare virtù me ne porge infinite occasioni, ad ogni modo il nome, del tutto conforme a' meriti, concorre anch'esso. MARCOAURELIO fu egregio Imperatore, e tanto amico della virtù, che hebbe per sopra nome il Filosofo. Il Casato poi di BUON' AMICO, non solo alletta, ma fa rimanere attoniti i suoi seruidori, i quali, considerando che lei, e per la nobiltà della famiglia, e per il valore nella dottrina, e per i gradi della Religione, merita essere a tutti padrone, si contenti di diuentare amico, e fra nostri Padri, ottenere l' vfficio di vero Mecenate fautore de' Virtuosi. Io dunque, seruo per conditione, Figlio per protettione, Fratello indegno per Religione, all' armonia del nobilissimo animo di V. P. M. R. dedico questa GHIRLANDA SACRA nuoua inuentione musicale. Pregandola a non isdegnare i fiori, di colui che pensa dedicarli i frutti, e con i frutti tutto se stesso. Humilmente li bacio le sacrate mani. Di Milano il primo d' Aprile 1632. Di V. P. M. R. Affettionatissimo Seruitore CLAUDIO COCCHI. E nella seconda carta: ALL' AUTORE. SONETTO. Dal diuin Regno, e dal celeste Nume Scendesti ò Cocchi con soaui accenti, Recando in terra Angelici concenti; Ch' al tuo canto nissun giunger presume. Anzi alletti ogni troncho, e sasso, e fiume Ogn' aura, ogn' alma, e spirti, ed acque, e venti; E mari, e Cieli, e Terra, e Boschi intenti Braman tuo stil seguir degno costume. Non al Cigno sembrar gli auri canori Si puonno alle Sirene il dolce canto; Ma fra gl' Angeli in Ciel s' orni, e s' infiori. Cedan pur dunque à tè la gloria, e 'l vanto Del Thebano Cantor, pregi, & honori; Che concento mortal mai giunse à tanto. F. M. P. AD EUNDEM. TETRASTICON. Mollibus in pratis ut texit Nympha corollas In te sic Erato colligit ipsa sonos. Colligit ipsa sonos, quis te tua fama coronet COCCHIUS et resonet semper ubique Lyra. DISTICHON. Siccine sub Musis Vatea, vie mittere Cycnos? COCCHIUS en Musis tradere jura potest. E' da notarsi nella dedicatoria come l' autore servisse per maestro di cappella tante chiese e signori diversi prima di fermarsi in quella di S. Francesco di Milano. Dal passo della lettera ove leggiamo fra' nosti Padri, e Fratello Indegno per Religione, apprendesi che il Cocchi era Minor Conventuale. A car. 20 di questi salmi trovasi un' Ave Maris stella a doi Canti e doi Violini dedicata All'Illustre, & M. R. sig. D. Gio. Michel Scarpa, Organista dl S. Francesco dl Milano, & nell' Insigne Collegiata di S. Tomaso.
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