Alcuni Salmi et Motetti di Vincenzo de Grandis posti in spartitura da Filippo Kesperle. - In Venezia, appresso Alessandro Vincenti. 1625. - in 4°. Partitura di pagg. 108. (Ecco la dedicatoria del Kesperle):
Al Collegio de Signori Musici della Cappella di Nostro Signore. Dalla Stampa di Lucantonio Soldi Stampatore in Roma sono usciti Salmi, e Motetti insieme di Vincenzo de Grandis con un titolo non più mai inteso al mondo di Maestro di Cappella pro tempore di N. S. quale nouità sicome straordinaria l' ho veduta, così straordinariamente bella & buona pensauo fusse la compositione musicale; Ma hauendola trouata poco osseruante delle regole del Contrapunto, & affatto repugnante alli buoni principij della Musica, non ho potuto far di meno di publicare ancora con la stampa alle Signorie loro l' eccesso di quest' huomo, acciò per l' auuenire non comportino che da vn luogo così eminente, & primo del mondo venghino pubblicate opere simili, & che le persone intelligenti di questa professione faccino giudicio, che in codesta Cappella Pontificia sia in tutto estinta la vera maniera del comporre opere di musica, lasciata alle Signorie loro da i suoi antecessori, & già compagni nel seruitio di N. S. come furono un Josquino, Archadelto, Morales, Palestina, Gio: Maria Nanini, Archangelo Crivelli, & altri più antichi & più moderni buoni compositori. Questo titolo di Mastro di Cappella del Papa sicome l' ho trouato poco convenirsi à questo compositore, così anco ho havuto pensiero, che questa non sia stata inuentione da coprire li grandi errori che sono in queste sue opere, et ho fatto giuditio che quest' huomo non solo non sia Mastro, ma ne anco Cantore di codesta prima Cappella del mondo; & se questo fosse, son certo che con la loro prudenza prouederanno al tutto. Con fare questa fatiga mi protesto di non hauer hauuto pensiero di offendere l' honoratissimo & virtuosissimo Collegio delle Signorie loro, mà solo far sapere à quelli che per l' auuenire vorranno mettere alla stampa, si ricordino prima d' imparare i buoni principij, che à questo modo i mezzi riusciranno megliori, & ottimi i fini. Et questo sia detto senza pregiuditio delli buoni Compositori & Maestri di Cappella intelligenti, non solo di Roma, ma anco di tutto il mondo. Et per fine augurandoli dal Signore ogni vera felicità li bacio le mani. Piacendo a Dio à riuedersi questo Anno Santo. Di Venetia li 24 di Genaro 1625. Delle SS. VV. Molto Illustre e Molto Reuerende Humiliseimo Serugtore FILIPPO KESPERLE. L' opera è a otto voci in due cori la partitura coi pretesi errori segnati dal Kesperle ai loro luoghi con questa cifra [segue Lambda maiuscola] ponendo da fondo alle pagine la dichiarazione dei medesimi. Esaminando qua e là le presenti composizioni, si può assicurare che la maggior parte delle censure del Kesperle sono miserabili sofisticherie che agevolmente si giustificherebbero a favor del De Grandis coll' esempio di classici autori. Quasi tutte le opere di questa natura, dimostrano più il poco criterio dei criticanti, che la pretesa imperizia dei censurati.
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