Motetti a due, e tre Voci dedicati All'Eminentiss., e Reverendiss. Signor Cardinale Pietro Ottoboni Vicecancelliero di Santa Chiesa da Antonio Caldara. Opera Quarta. - In Bologna, 1715. Per li Fratelli Silvani, sotto le Scuole, all'Insegna del Violino. - in fol. piccolo. Canto, Alto, Basso, Violone o Tiorba, e Organo. In tutto opuscoli cinque. (Trascrivesi la dedicatoria perchè ci dà una idea del favore accordato alla musica dal Card. Ottoboni):
Eminenza Fra tutte le bell' Arti, le quali dall' Eminenza Vostra an sempre avuto, ed anno l' onore di generoso ricetto, e di autorevol Patrocinio, l'Arte della Musica dolcissima sollevatrice degli animi è forse quella che più di ogn' altra le deve gran parte dello splendore, che in Roma ne i nostri tempi à racquistato. Il Nobil Genio di V. E. à fatto rappresentare nella sua splendida abitazione con tutta magnificenza sacri Oratorj, e scelti Drammi di soggetto favorevole alla Storia Cristiana, per dare altrui in un tempo istesso onesto, e nobilissimo diletto con esempi d'azzioni eroiche non del tutto profane: Ed à con liberalità maggiore fatto risuonare le festive Chiese di quanto gravi e pie, altrettanto magnifiche e sontuose Musiche, e concerti, per maggior decoro della Casa di Dio, e per giubilo maggiore de' Fedeli devoti. Non devrebbono pertanto, sì a cagione di commune, che di privato benefizio, porre cosa veruna alla luce delle stampe i Professori delle bell' Arti, senza dedicarle al chiaro nome di V. E. almeno per picciol segno di gratitudine a riguardo del grandissim' obbligo che loro corre. Quindi per dimostrare anch'io con gli effetti la verità di questo mio, anzi universal sentimento, prendo l'ardire di dedicare all' E.V. questi Motetti, novi figli della mia debol Arte, supplicando l' Umanità sua a non isdegnarli, almeno come offerti da chi già molte volte à incontrato la sorte di esercitar seco atti di servitù, mercè la somma gentilezza di V. E. non disgradevoli, e baciandole con umilissimo inchino la Sacra Porpora, mi professo De ll' E. V. Umiliss. Devotiss., & Obbligatiss. Servidore ANTONIO CALDARA. «LO STAMPATORE AI LETTORI. Il Signor Antonio Caldara Maestro di Musica, fin da molt' anni per le molte occupazioni, e de' Teatri, e rispettivamente de' Viaggi avea tralasciato di continuare a porre alle Stampe per esercizio de' Cantori, e de i Dilettanti le sue Opere Musicali. Ora, che il suo riposo glie ne ha dato l'agio, offre questi Motetti al vostro diletto, ed al vostro compatimento; ed al cortese animo, col quale accoglierete i medesimi, altri suoi Componimenti in breve tempo promette. Viuete felici». {G. Gaspari possiede parecchie cantate del Caldara in manuscritto e autografe.} Quattro Cantate a voce sola del nostro autore conservansi mss. nell' archivio musicale di S. Petronio. (Veggasene il Catalogo a pag. 15). Un' aria o cantata del Caldara a voce sola con basso continuo trovasi frammezzo ad altre di diversi autori in un ms. miscellaneo del Liceo in foglio oblungo. In una miscellanea ms. [DD.55] di parecchie Sonate per Cembalo di diversi autori, trovasi a carte 114 la Sinfonia d' introduzione all' Oratorio della Passione del Caldara, ed è per due violini, viola e violone. In un altro ms. frammezzo a molte Cantate per solo Basso di diversi autori, undici ve n' ha del Caldara: Il Polifemo a car. 9; Bruto a' Romani a car. 13; Il Giudizio di Seleuco a car. 16; La partenza amorosa a car. 28; Il Sansone a car. 45; Il Dario a car. 52. Le altre cinque senza titolo peculiare cosi cominciano: Dal mio Sol la Tracia luna a car. 20; A destar l'alba col canto a car. 24; E' un martir della costanza a car. 32; Sudaste invan sudaste a car. 39; Serva in corte chi tentar vuol della sorte a car. 49.
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