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Collocazione: Z.94
Unità: 9

Riproduzioni
 Digitale:  Museo internazionale e biblioteca della musica 
     Facsimile: Becker.1612-04      Microfilm n.: 1128

 Fergusio Gio. Battista da Savigliano
 Motetti e Dialogi per concertar a vna sino à noue voci, con il suo Basso continuo per l'Organo Al Serenissimo Prencipe Vittorio Amedeo di Sauoia Dedicati, E nouamente stampati, e dati in luce. - In Venetia, appresso Giacomo Vincenti. 1612 - in 4°. Canto, Tenore, Alto, Basso, Quinto [incompleto] , Sesto, Settimo, Ottavo, e Basso per l'Organo. In tutto opuscoli nove. (Trascrivesi tutto ciò che vien dopo il frontespizio):

Serenissimo Signor Se gli soldati dell' antica Roma, i quali o per accidente o per vecchiaia erano licentiati dalla militia, soleuano appender l' armi al tempio d'Hercole ò di Marte loro Dei; è ben ragioneuole, ò mio Signore, hora ch' io sono licentiato da gli scherzi della mia giouentù, & inuolto nelle occupationi più graui del Foro Legale ch' io dedichi a V. A. Serenissima queste mie ricreationi giouanili; e tanto più speri, ch'elleno habbiano ad essere gradite dalla benignità sua, quanto Hercole, ò Marte sono Dei finti e buggiardi; ed ella mio vero Signore e Padrone. Non sono queste (il confesso) spoglie nemiche presentate da animo guerriero, ma sono musici tuoni dedicati da vn seruitore humile, e deuoto suddito di V. A. e chi non sà che tal volta ancora al suono de musici stromenti s'entrò in battaglia? Sono recreazioni, è vero, ma quasi Corrieri portano nuoua a V. A. e l' assicurano del desiderio che tengo che sijno seguite da i sudori. I Gentili nel tempo di Primauera recauano al tempio di Flora loro Dea canestri pieni di fiorite ghirlande; nella State al tempio di Cerere portauano dorate spiche; e nel Autunno vue mature al tempio di Bacco; così ancor io ardisco presentar à V. A. questi miei primi fiori; ma se resterà seruita d'accettarli con lieta fronte, spero di portarli a suoi tempi frutti maturi. Gradiscagli donque, e me con loro ch' io pregando Iddio per lo compimento de Suoi desiderij le fascio humil riuerenza.
Da Sauigliano il Primo di Nouembre 1612. Di V. A. Serenissima Deuotissimo suddito GIO. BATTISTA FERGUSIO.
«AVVERTIMENTO A CANTORI
Io non stimaua necessario alcun auuertimento per cantar, e concertar questi miei Motetti, per essere questo già da molti altri fatto, oltre che il pensier mio non è d' insegnare la bella maniera di cantar che si vsa modernamente, conoscendo che quelli che non sanno non potranno imparar così facilmente per regole scritte; e gli altri che possedono la vera arte di ben, e gratiatamente cantar (per quali principalmente ho composti questi miei Concerti) non hanno bisogno di esser auuertiti, et insegnati. Ma l' hauer io fattO qualche Motetto a capriccio strauagante, mi da occasione, e causa di auuertirgli come deuno cantarlo, e concertarlo secondo l' intento mio.
Auuertiranno donque nelle triple, e proporzioni segnati con questo segno 6 2 di cantarle sotto la battuta ordinaria; però che quelle tre note che fanno vna battuta di tripla si cantino nel batter, et altre in eleuatione, talmente che sei minime si riducano a doi; e chi trouasse questo difficile (il che non credo in chionque vorrà metterli vn poco di studio) potrà cantarle in tripla ordinaria, però con battutA più breue che si potrà che così daranno la vera aria ch'io desidero a questi Concerti; eccettuando il Motetto, Incipite Domino, a cinque voci, qual non si può cantar in altra maniera che sotto la battuta ordinaria come ho detto di sopra.
Nel Basso continuo non si sono segnate tutte le consonanze come alcuni vsano, ma solo le più necessarie per non confonder, rimettendo questo al giudicio dell'Organista, qual o per prattica, e scienza dell'arie, o per prontezza di orecchia, e di mano le farà senza che sijno segnate, e a chi non fosse così esperto laudo priuatamente riconoscer la natura de i Concerti, e maniera osservata nel comporgli.
Ne i Dialogi, il giudicioso Maestro di Capella hauerà occasione di concertargli con diuersi istromenti in Chori separati, secondo che richiedono gli interlocutori, al cui effetto si sono messi i doi ultimi a noue, quali seruiranno per regola a gli altri, con il Canto che va in Choro separato che ha il suo Basso continuo sotto per poterlo sonare con Chitarrone, o altra sorte d' instromento che possi far fondamento, e gli altri Chori si possono poi mettere o vniti o separati; secondo la commodita delli stromenti, e delle Chiese; e nel Basso continuo si è segnato doue quel Canto separato canta, acciò l'Organista possi tacer, e sonar a tempo, e luogo. Questo è quanto ho stimato più necessario di auuertirgli rimettendomi nel resto al giudicio de Musici esperti; quali prego se in questi Concerti non troueranno cosa di loro gusto, e ben limata, hauendo io fatto molte cose fuori di regole antiche, & ordinarie a bello studio & arte, m' abbino per iscusato, essendo composti in tempo di recreatione, e da persona che non fa, ne attende a questa professione, saluo quanto porta il gusto proprio, e seruitio de suoi Patroni e Signori. Viuete felici».
Le segnature de' quaderni hanno così impresso: Concerti di Gio. Battista Fergusio Lib. I. Questa opera contiene sette mottetti a voce sola, altrettanti a due e a tre voci, sette parimenti a quattro voci, due a cinque, due a sei, e due a sette voci; sei motetti a otto, e due a nove voci. In tutto sono 42 composizioni.

Nomi: Fergusio, Giovan Battista.   
Editori: Vincenti, Giacomo.   
 
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: II, p. 420  RISM B/I : 1612-04=F-0249          
Antiche collocazioni: 186-1 (inventario Barbieri, primo quarto sec. XIX).    0933 (catalogo Sarti, circa 1840)  
ID: 6231     


LEGENDA  
[] Integrazioni a cura del Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna   * Dopo il numero di repertorio indica una discrepanza tra la consistenza indicata e quella effettiva
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