Concerti di Andrea, et di Gio: Gabrieli Organisti della Serenissima Sig. di Venetia. Continenti Musica di Chiesa, Madrigali, & altro, per voci, & Stromenti Musicali; à 6. 7. 8. 10. 12. & 16. Nouamente con ogni diligentia dati in luce. Libro Primo et Secondo. Con Privilegio. - In Venetia. Appresso Angelo Gardano. 1587. - in piccol foglio. Canto, Alto, Basso, Sesto, Settimo, Ottavo, Nono, Decimo, Undecimo e Duodecimo {mancano quindi il Tenore e il Quinto. Queste due parti esistono nel'Archivio del Duomo di Modena. E si ebbero in dono nel dicembre 1861, completando così questa rara opera}. In tutto opuscoli dodici. (A tergo del frontespizio di questa magnifica edizione leggesi la seguente dedicatoria):
All' Illustriss. Signor Il Sig. Giacomo Fuccari, Seniore, Baron de Chirchberg, et Vveissenhorn, etc. Mio Signore, & Padrone Colendissimo. Se Messer Andrea Gabrieli (felice memoria) non fosse stato mio zio, ardirei di dire (senza timore d' essere biasimato) che si come pochi Illustri Pittori, et Scultori insieme sono stati al mondo, così pochissimi fossero stati gli eccellenti Compositori, et Organisti, com'egli fù. Ma perchè di consanguinità le sono poco meno che figliuolo, non si conuiene dir di lui liberamente quello, che l' affettione dettata dal vero mi ministrarebbe: perchè, chi può negare, che non sia stato mirabile, et quasi Diuino in tutti i generi Armonici? potrei lodarlo nell'arte, nelle rare inuentioni, nelle maniere noue, nel diletteuole stile, non solamente perchè sia stato graue et dotto nelle sue compositioni, ma per esser insieme comparso tanto vago & leggiadro, che chi hà gustato il suono de' suoi concenti, et l'armonia de suoi contrapunti, (e vaglia dir il vero) può dire d' hauer prouato che cosa siano i veri mouimenti di affetti, & che cosa sia goder della Musica vera, & inusitata dolcezza; Potrei dire, che da suoi componimenti si vede apertamente quanto egli sia stato singulare nell' immitatione in ritrouar suoni esprimenti l' Energia delle parole e de' concetti, Ma per non parer traboccheuole nel colmo dell' affettione, essendogli io Nipote, lasciarò il farne giuditio a gli intendenti che l' hanno conosciuto sin nell' interno ricetto de suoi pensieri. Piacque al sommo voler di Dio l' anno passato di trasferirlo di terra in Paradiso, in età matura si, & assai colma d' anni, ma in tempo che più che mai i spiriti erano nella Musica vivaci e pieni di leggiadrissime inuentioni. Haueua esso ridotto à compita perfettione varaij bellissimi Concerti, Dialoghi, & altre Musiche proportionate à voci, & stromenti, come hoggidì s' usa nelle principali Chiese de Principi, & nelle Academie Illustri; de quali egli (bona memoria) hauea deliberato farne dono à V. S. Illustriss. per scoprirle vn viuo segno dell' osservanza & deuotione che le portava. Ma chiamato à miglior vita, il desiderio non ebbe il suo fine: ma si come lasciò me herede de suoi beni esterni, cosi de' beni interni (oltre gli amaestramenti della Musica) mi lasciò quella particolar affettuosa deuotione ch'esso portaua à V. S. Illustriss. Onde viuendo io con l' istesso desiderio co 'l quale egli visse & morì, per essequir il suo volere, & per dar compita satisfattione à me medesimo, consacro à V. S. Illustriss. i frutti delle sue virtù intitolati i Concerti, con l' aggiunta d' alcune mie fatiche, come virgulti germolianti dell' istesso tronco. A lei li espongo come à viuificante Sole, da i cui raggi prendendo vigore di pregio & di valore, non è dubbio che dal mondo saranno bramati e tenuti cari. Piaccia a quella generosità d' animo Heroico di humanamente gradirli, che assicurato io di questo, mi terrò auenturoso, hauendo fatto vn si ricco acquisto, d' hauermi reso grato vn tal Signore, la fama splendidissima del quale, con supremi honori, & con ali d' immortalità volando, trascorre sin alle finitime parti della terra. Con questo fine con ogni riuerenza, humilmente bacio le mani à V. S. Illustriss. pregandole da N. S. felice vita, & successo de suoi alti, & generosi pensieri Di V. S. Illustriss. Humiliss. Seruitore GIOANNI GABRIELI. Questa lettera è di molta importanza perchè niuno meglio del nipote potea conoscere i pregi e il valore musicale dello zio, e più debitamente lodarlo. Apprendiamo che Andrea morì nel 1586, e che Giovanni oltre essere stato suo discepolo ne fu anche l' erede delle sostanze. Pare che Giovanni Gabrieli vivesse ancora nel 1609, così leggendosi nelle Conclusioni nel suono dell'Organo d'Adriano Banchieri stampate nel suddetto anno in Bologna: In San Marco di Venetia doi (Organi) di somma dolcezza suonati da Gio. Gabrielli nepote fù d' Andrea, & Paolo Giusti. {Quest'opera trovasi completa in 12 libretti nell'Archivio di S. Petronio. L'esemplare del Liceo che mancava del Tenore, mi fu completato dall'amico A. Catelani}
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