Del Giglio Napoletano Libro primo di Mottetti a quattro voci, nouamente per Antonio Gardano stampato & dato in luce. - In Venetia appresso di Antonio Gardano 1563. - in 4° obl. (A tergo del frontespizio è impressa la seguente dedicatoria):
Al già sempre Illustrissimo et hor insieme Reuerendissimo Don Inico Avolo d' Aragona, Cardinal d' Aragona. Come ch' i Cieli inchinino gli animi de gli huomini à porre gran amor & affettion à qualche persona heroica & Illustre, degna di riuerenza e d'osseruanza: così dirò, ch'io da che vidi e conobbi V. S. già nata Illustrissima & hor anco Reuerendissima, le diuenni (forza e gratia del mio Pianeta) affetionatissimo seruitore; e con l'animo, e co 'l core me le predicai tutto, a me le diedi; indi non senza ardentissimo desiderio ho sempre aspettata conueneuole occasione di poterle un giorno scoprire la mia fedel seruitù e 'l mio nome, & hauendo per mio grato studio la Musica Harmonica, arte più ch' altra dolce e deletteuole, & in ogni etade, come si legge, da tutti generosi e saggi spirti più ch' assai pregiata, per tali e tanti suoi merauigliosi effetti e che pur si uede hor essere non poco ornamento della Santa Romana Chiesa; tanto più mi son in lei affaticato, quanto che seppi dal Cimelio commun Maestro, ch' ella ancora à certe hore s'essercitaua nel cantare, sperando per questa uia più facilmente uenir à farmele conoscere, & accettare nel numero almen de suoi più humili seruitori; E si come chi dona un vago e bel giardino, dona tutti i frutti ancora, cosi poi ch' à lei hò donato me stesso, debbo donarle ancora tutte le mie opre, ond' hora le dedico e dono questo mio primo libro di Motetti à quattro uoci, degnisi dunque V. S. Illustrissima e Reuerendissima (per fauorirlo, e che sotto l' ombra del suo Capello, ogn' inuido e maligno gli porti rispetto) farlo degno delle sue degnissime mani, le quali basendo con ogni debita inchination e Riuerenza. D. V. S. Illustrissima e Reuerendissima perpetuo seruitore. Il GIGLIO Napoletano. Nel primo libro de' Mottetti a quattro voci di Gio. Giacomo Lucario stampato in Venezia dal Gardano nel 1547 trovasi un epigramma latino di Tomaso Cimelio, pel quale argomentasi che il detto Cimelio fosse a un tempo musicista e poeta. Questo Giglio fu dunque discepolo del Cimelio, come sedici anni prima lo era egualmente il napolitano Lucario. Veggasi la relazione della contesa musicale occorsa tra Achille Falcone e Sebastiano Raval impressa nel 1603 per opera d' Antonio Falcone, dove a car. 4 così si legge: Nove Quesiti mandati dal Sig. Achille Falcone al sig. Sebastiano Raualle, scritti per mano di Don Thomassi Giglio compositore ... dalle quali parole sembra che il Giglio ivi nominato non sia altra persona che quella registrata nella presente scheda. Ciò posto egli avrebbe vissuto sin oltre il 1600 in che avvenne quella disfida, e di quel tempo sarebbe dimorato in Palermo dov' ebbe luogo la predetta contesa.
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