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Collocazione: AA.34
Unità: 3

Riproduzioni
     Microfilm n.: 3842

 Grandi Alessandro
 Motetti a cinque voci, con le Letanie della BeataVergine d'Alessandro Grandi Maestro di Capella nello Spirito Santo di Ferrara, Raccolti da Placido Marcelli & dedicati alla Sereniss. Madama, Margherita Gonzaga, Duchessa di Ferrara. - In Ferrara, per Vittorio Baldini 1614. - in 4°. {V'ha il solo Tenore, e il solo Basso. Poscia aggiuntovi il Quinto}. (A tergo del frontispizio leggesi la seguente dedicatoria):

Madama Serenissima
Questi sono i più scielti e peregrini Motetti, che per mio parere habbia fino a questo di veduto l' età nostra. E può senz'altro acquistar qualche credito a questo mio detto congiunta al candor della mia fede la bianchezza di questa chioma incanutita fra i diletti di questa professione. Qui la chiarezza delle parole non fugge con le fughe del Musico, ne l' arte del parlare perde i suoi pregi nell' arte del canto, ma questa s'innalza con quella, s'humilia con lei, corre con lei, posa con lei, piange con lei, & in qualunque altra maniera quella si disponga, questa più efficacemente promoue gli affetti di lei; onde insomma vedrà V.A. l'arte di questo auttore seruire d'una giudiziosa luce, d' una spiritosa forza, e d' un viuissimo spirito all'oratione, e fatto quasi scalpello d' armonico scultore render le parole di rilieuo agli uditori; vfficio che tanto è proprio del Canto, quanto è poco inteso da molti professori di esso; i quali con gl' intempestiui, e troppo spessi rompimenti delle note, turbano, ed oscurano i sereni corsi dell' oratione, e co' i troppo ingordi raggiramenti sbranano le parole, diuorano la loro chiarezza, e con varie code d' inanimati passaggi rappresentano mostri, e chimere à chi gli ascolta: Vuolsi da valoroso compositore rompere sì col Canto la corrente dell' oratione, ma in quella guisa che piaceuole ruscelletto frà pietrucce minute frange il passaggio dell'acqua, che certo vn rompimento tale non solo non rende oscuro il suo tributo, ma più tosto in virtù di quei piccioli ripercotimenti radoppia la chiarezza dell' onde e cagiona nell' orecchie altrui vn dolcissimo mormorio: ma percioche non è mio pensiero o ingegno mio il tessere in vna brieue lettera le lodi d' vn Musico Eccellente intese perfettamente dal suo finissimo giudicio maggiore dell'altrui canto, e della mia penna, dirò solo, che l' idea d' un ben' inteso concerto sarà sicuramente da lei scoperta in questi miracolosi Motetti che appunto vn' eccellenza ed vn' isquisitezza tale è stato la cagione che m' ha indotto à dedicargli, come faccio, al famosissimo nome di V. A. Sereniss. Et à dir il vero, à chi con più ragione si douea quest' opra di Musica sì compita, che al nome de quella gran Donna, nell' anima della quale fanno si nobile concento gli habiti delle viro morali, e cantano, per così dire, eterni Motetti alle sue glorie; di quella gran Donna, che ha saputo col diesis dello spirito raddolcir le settime di questi affetti terreni, ed accordando l' alto della ragione col basso di questi sensi rendersi norma d' anima ben concentrata à tutti i secoli futuri; anni di quella Donna, à cui doppo l' hauer fatte si honorate Tragedie de i pensieri del mondo, si doueano queste belle Musiche per chori e per applausi; a quella Donna, la quale hauendo in questi tempi edificati Templi, e Monasteri per pietoso ricouero di sacre vergini, era ben degno, che i Musici suoi deuoti le apprestassero i concenti per honorarne i suoi nouelli Altari; à quella Donna in fine, à cui per titolo di merito sublime dourebbon tutte le persone, e tutti gl' ingegni recar tributo, e primitie dei frutti loro. A voi dunque Madama Sereniss. più ch' ad altri si douean consagrare queste pretiose fatiche, nè diro già ch'io mi sia mosso per adornare co' vari monili di queste note l' antica mia seruitù verso lei, nè meno professerò, che queste Musiche catene habbiano più tenacemente à legarmele in deuotione, però che la mia seruitù è cosi ricca di fede, e con sì saldi legami d'eterna obligatione alla sua benignità legata, che sdegna nuoui fregi e nuoue catene, ma ho preso ardire di porgerle questo picciolo armonico dono per rappresentarle in imagine la viua armonia de' miei pensieri, che con la misura dell' obligo vnitamente conspirano à reuerirla: ed ho uoluto sotto le sembianze di questi numeri canori adombrarle in parte i numeri delle gratie, ch' ella in ogni tempo si è degnata di farmi; ma se quelli sono finiti, e regolati dall' arte, questi sono infiniti, e trapassano le regole d' ogni solita benignità, onde queste mute voci ponno pur anche rappresentare le viue voci, con le quali vo di continuo celebrando la magnanimità di V. A. verso di me. Per questi rispetti dunque gradisca le compositioni che le offro, e quanto io mi sono alzato con l' ardire à dedicargliele, tanto ella si degni abbassare la sua grandezza a riceuerle. E senza più le fò humilissima riuerenza pregando da Dio à suoi magnanimi pensieri felicissimi auuenimenti.
Di Ferrara li 20 Agosto 1614. Di V. A. Sereniss. Vmiliss. et Deuotiss. Seruidore PLACIDO MARCELLI.
L' editore Marcelli si stende nelle famose quistioni insorte di quel tempo sulla superiorità dell'orazione nei musicali componimenti, tanto discusse fra il Monteverde ed i suoi oppositori. Chiamandosi poi miracolosi questi Mottetti, si conosce da ciò la stima grandissima che godeva il Grandi pel suo valore nel comporre in musica.

Nomi: Grandi, Alessandro.   
Editori: Baldini, Vittorio.   
 
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: II, p. 432  RISM A/I : G-3427          
 
ID: 6294     


LEGENDA  
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