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Collocazione: F.83

Riproduzioni
 Digitale:  Museo internazionale e biblioteca della musica 
     Microfilm n.: 0599

 Capalti Francesco da Fossombrone
 Critica all'esame fatto dalla Signora Maria Rosa Coccia Romana il dì XXVIII Novembre MDCCLXXIV, data da Francesco Capalti da Fossombrone e maestro di Cappella dell'Insigne Cattedrale della antichissima città di Narni. Dedicata al merito delli Signori Dilettanti e Virtuosi del vero Contrappunto. In Terni, per Antonino Saluzj Stamp. Vesc., in 8°. Opuscolo di pag. 31 di pessima stampa. Senz'anno, ma del 1780, come dalla sua risposta a Pasquale Basili, pag. VIII.

Avendo il Capalti udite gran cose sul sapere musicale della Coccia, cui tessè un Elogio Michele Mallio, stampandolo in Roma l'anno 1780, gli venne talento di veder alcune composizioni della giovane romana. Cadutogli sott'occhio l'esame da essa sostenuto nel 1774, conobbe che tutte quelle lodi eran derivate più dall'adulazione che dal vero merito del decantato saggio. Provò quindi con questa critica, che la Risposta della Fuga non era nelle corde del Tuono prestabilito, e che vi aveano altre magagne: che il darsi alle stampe una Fuga così lavorata era un disonorar la scuola Romana: e che la maggior colpa di cotale specie di scandalo proveniva da Santi Pesci precettore della Coccia. Infatti i Maestri Casali e Carpani confessarono esser giustissime le censure del Capalti, e che passarono tal Esame per finezza, essendo Donna, e che mai supposero che detto Esame si fosse stampato, e che ne provarono non poco rammarico nella sua pubblicazione. Il Casali e il Carpani furono degli esaminatori della Coccia. Santi Pesci, come maestro della giovane, l'intese male, e si protestò per Roma di voler difendere la sua scolara, ma la cosa finì coll'inviar ch'egli fece al Capalti il 23 Decembre 1780 una lettera, consigliandolo a mettere in silenzio cotal negozio, e mandandogli la composizione fatta in Roma da Andrea Basilj sul canto fermo dell'antifona Veri Sponsa Christi, allorchè del 1738 o 1739 i concorrenti alla Cappella di Loreto, subirono nella Dataria Apostolica il loro Esperimento. Ma anche sopra il lavoro di Basilj trovò che dire il Capalti, abbenchè corresse buona amicizia fra esso e quel Maestro, che già da qualche tempo non era più fra' vivi. A concepir poi un'idea delle condizioni musicali che sul particolare degli Esami correvano in Roma di quel tempo, giova quì trascrivere ciò che si legge nella critica del Capalti a cart. 22: « Quelli che si vogliono presentare all'esame non sanno come rispondere per indovinarla (s'intende la risposta nelle Fughe) perchè chi la vuole cotta, e chi cruda. Vergogna! ridurre ad un indovinello quello che è certezza, e in qualunque modo che l' Esaminato risponda, sempre è soggetto ad essere rigettato (se non ha forti impegni) perchè l'opinioni sono diverse, mentre sono fondate nella propria opinione, e non nella scienza. » Anche il P. Martini deplorava cotali sconcezze nella Scuola Romana. Sulla fine dell'opuscolo dice il Capalti d'aver già composta un'opera sul contrappunto, e che fattosi un sufficiente numero d'Associati per sopperire almeno in parte alle spese della stampa, tosto l'avrebbe fatto imprimere; e che il prezzo d'associazione era di paoli quindici.

Nomi: Capalti, Francesco.   
Editori: Saluzi, Antonino.   
 
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: I, pp. 72-73  RISM : B/VI, p. 202b          
Antiche collocazioni: 0654 (catalogo Sarti, circa 1840)  
ID: 723     


LEGENDA  
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