Di Barnaba Cervo da Parma il Primo Libro de Madrigali à cinque voci. Nuouamente posti in luce. In Vineggia. Appresso l'Herede di Girolamo Scotto. 1574. - in 4°. Tenore, Alto, {Basso} e Quinto. (A tergo del frontespizio è impressa la seguente dedicatoria):
All' Illustrissimo et Eccellentissimo Signore il Sig. Ottavio Farnese Duca di Parma & Piasenza. Io hò sempre desiderato Illustrissimo, & Eccellentissimo Signor Duca, voler quanto che sia mostrar in parte la diuotion grande, ch' io porto all' Eccellenza vostra sì per obligo di natura, essendole nato vassallo, & suddito, sì ancora, & assai più per dispositione di volontà, essendo io à ciò tratto dalle magnanime, & heroiche virtù sue, ma il mio molto rispetto, & la qualità della mia bassa fortuna non m' hanno lasciato sin' hora pur acenarle questo mio debito desiderio, per tema di non parerle prosontuoso, & inetto, concedutorni solo l'ammirarla col pensiero, & predicarla con le parole, insino à tanto che mi si appresentasse megliore occasione. Hora, hauendo io per esser citare il mio debole ingegno composto vna Musica, sopra alquanti madrigali, & essendo più stimolato da altri, che risoluto per me medesimo di dargli in luce, m' è parso cosa molto degna alla riuerenza ch'io porto à V. Eccellenza honorare questa mia fatica in vno istesso tempo col titolo del suo nome col fargline dono. Al che fare m' hanno anco mosso la grata memoria di M. Cipriano Rore, musico famosissimo mio precettore, che morì seruitore di V. Eccellenza, cotanto amato, & honorato da lei, e 'l sapere io ch' ella frà le sue grauissime cure, con che gouerna felicissimamente lo stato suo, suole tal'hora frametter insieme con le lettere questa piaceuolissima ricreatione, & porger le orecchi a musici, & cantori Eccellenti, de quali la sua corte sempre copiosissimamente fiorisse. Adunque supplico V. Eccellenza che per quella humanità con che ella si fa cotanto amare, & ammirare dal mondo, che vogli degnare di riceuere questo mio picciol dono con lieto viso, non volendo mirare ad altro, che alla purità del cor mio dalla quale accompagnato ardisce venire alla sua presenza, per recarle vn picciol saggio della mia grandissima osseruanza verso lei, poi che con più euidenti segni non m' è concesso di mostrarla, & all' Eccellenza V. quanto più humilmente posso le bascio le honorate mani raccomandandomi in sua buona gratia. Di Venetia à 30. di Maggio. 1574. Di V. Signoria Illustrissima & Eccellentissima Deuotissimo & Humilissimo Seruitore BARNABA CERUO. Accenna l'autore d'essere stato discepolo di Cipriano Rore che passò gli ultimi anni di sua vita in Parma dove morì. Per testimonianza del Cervo è confermata la nozione che già si aveva della copia di eccellenti musici che il Duca Ottavio Farnese tenea con generosi stipendi in sua corte.
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