Dialoghi, e Sonetti posti in Musica da Domenico Mazzocchi. - In Roma, Appresso Francesco Zanetti 1638. - in 4° gr. obl. Il volume ha pag. 182 e una carta bianca in fine. (Nella seconda carta avvi):
Eminent.mo e Rev.mo Sign.r Card. Aldobrandino Padrone. Di sommi ingegni sono le Poesie che il presente volume contiene, e si traono, e trarranno seco per tutta l'eternità de' tempi anche sommo applauso. Quello però che la industria e l' opera mia musicale è andata loro scherzando intorno è certo che non potendosi egualmente da per se ben sostenere, ha di mestieri dell' appoggio altrui. Mà qual potrebbe darseli più fermo e più sicuro sostegno di quello ch' io penso hauer già ricevuto dal benigno gradimento di V. Emin.za non usa à dilettarsi di cosa che 'l suo finissimo giuditio non habbia prima approvata? Rimangasi dunque per questo sotto la riuerita sua protettione, et anche perche come nato e cresciuto tutto nella Casa Eccellentissima di V. Emin.za appartiene similmente tutto alla proprietà di lei, come le appartengo io stesso, che ne sono Autore, per titolo di attual servitù, e per elettione di diuotissima volontà. Et io seguendo à rendere intanto perpetuo ossequio all' Emin.za Vostra, prego Dio che à beneficio et ornamento della sua Chiesa sommamente la feliciti. Di Roma li 15. di Marzo 1638. Di Vostra Eminenza Humiliss. e Obligatiss. Seruitore DOMENICO MAZZOCCHI. A tergo di questa dedicatoria è impresso il seguente: Indice dell' Opere che si contengono in questo volume. Dialoghi. Dido Furens: tribus vocibus: Virgilij Maronis... Pag. 6 Olindo, e Sofronia: à Quattro voci: di Torquato Tasso... Pag. 38 Madalena Errante: à Tre voci del signor Principe Giorgio Aldobrandini... Pag. 82 Nisus e Euryalus : Quatuor vocibus: Virgilij Maronis... Pag. 114 Sonetti. Acqua Limpida: di N. S. Papa Vrbano Ottauo: à trè... Pag. 158 Quando io rimembro: del Sig.r Card. Vbaldino: à solo... Pag. 162 Corre con piede: del Sig.r Principe Aldobrandino: à solo... Pag. 166 In braccio à Cristo: del Sig.r Claudio Achillini: à solo... Pag. 171 Lagrime amare: del Sig.r Cardinale Vbaldino: à solo... Pag. 174 Il libro ha fine con un avvertimento sopra il precedente sonetto (ultima composizione dell' opera). Eccone qualche passo: «Si potrà anche auuertire che doue si trouerà quest'altro segno in forma di lettera V, iui si faccia solleuatione, ò (come si suol dire volgarmente) messa di voce, che ò l' andar crescendo à poco à poco la voce di fiato insieme e di tuono, come si pratica negli Enarmonici. Ma quando si hauerà da crescer la voce solamene di fiato e di spirito, e non di tuono, sarà segnato con la lettera C, come si è fatto in alcuni madrigali, et all' hora si osseruerà, che si come la tenuta di voce si deue prima dolcemente ingrandire, così anche doppo successiuamente si debba à poco à poco andare smorzando, e tanto pianeggiarla, sino che si riduca all' insensibile, ò al nulla; cauato da vna Cisterna che così rispondeua à certe voci. Mà questi et altri auuisi solo il buon concerto, e la discretione del buon Cantante potrà bene aggiustarli». Ripiglia poscia l' autore di nuovo il discorso sui generi Diatonico, Cromatico ed Enarmonico, e portone il proprio avviso, conchiude che «se ciò non mi consente la Teorica, sò che nella pratica riesce molto bene »; parole che potrebbersi ripetere oggidì ancora in tante evenienze che qui non istaremo a specificare. E così pur queste altre a pag. 181: «Oltre che la Musica hodierna non hà che fare coll' antica, e toltene le consonanze è in tutto da lei differentissima sì di caratteri e tempi, come di diuisioni e chiaui, le quali hor naturali, hora trasportate ci hanno facilitato, e alcune uolte mischiati insieme li primi due generi, e quando si canta per musica finta, ò per tuoni fuor della loro naturalezza trasportati si tocca anche del terzo; mà non perciò sarà, vera compositione Enarmonica, mà tutta Diatonica trasportata. Il bello però io stimo non la continuatione, ò l' vniformita di vn genere seguìto, perche ogni cosa al fine assiduitate vilescit, e di pellegrina si fà ordinaria, mà quando si adopra parcamente, e secondo l' auuiso di Giouenale, che voluptates commendat rarior vsus: come per esempio, standosi sù 'l puro Diatonico, all' improuiso, ouero à poco à poco (secondo sarà portato dal soggetto) si salterà sù l' Enarmonico, che all' hora farà mirabilissimi effetti». Chiude tutto questo avvertimento l' autore col seguente ultimo periodo: «Hò voluto in riguardo de' Giouani Studiosi accennar questo poco per il molto ch' io poteua dire intorno à ciò; mà per essere inteso mi è pur bisognato (e più per esplicar la mia intentione circa la nouità, che perche io habbia hauuto prurito di ostentare la bizzaria del Sonetto) qui stendermi oltre il dovere. E confesso ingenuamente che è piaciuto e piacerà sempre ancora a me di caminare per le strade calcate; ma talhora per solleuarsi vn poco dalle cose volgari sia lecito di ricercare qualche rarità per dilettare almeno con la variatione delle corde ò de' generi ò de' modi, già che di poco più di vantaggio si ponno abbellire et adornare le cose graui; come hò inteso di fare solo per alcuni luoghi patetici, e doue dall'oratione istessa son stato tirato ne i Dialoghi di Niso, della Madalena, nel Lamento della madre di Eurialo, et in alcuni Madrigali à cinque: essendomi voluto in ciò conformare con l' opinione del Barbaro sopr' allegato, che dice Chi pensa col solo genere Diatonico di esprimere tutti gli affetti humani molto s'inganna, perche non è possibile di poter fare gran variationi con le semplici corde naturali; se non sono aiutate dalla perfettione dell'Arte, per acquistar la quale mostra Plutarco nel Trattato de Musica, quanto sia necessario l' accompagnamento di qualche altra scienza, mentre dice: Qui vult Musica recte, et cum iudicio vti, is veterem modum aemuletur. Sed interim allis eam quoque perficiat disciplinis, Philosophiamq; ei pedagogi loco praeficiat, ea enim iudicare valet quid Musicam deceat. Tutto ciò che s' è trascritto di questo giudizioso di scorso o avvertimento del Mazzocchi meriterebbe d' essere riprodotto di nuovo alle stampe, onde si conoscesse l' uniformità de' principi professati da un musica del 1638 con quelli di molti letterati e compositori d' oggidì. L'opera presente fu stampata prima della Partitura de Madrigali a cinque voci del nostro Mazzocchi, con' egli stesso ci fa sapere a pag. 5 dei predetti Madrigali.
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