Il primo libro de Madrigali a cinque voci di Giovanni Pizzoni da Rimino Maestro di Musica delli Magnifici Signori Desiosi di Conegliano. Nouamente posti in luce. - In Vineggia. Appresso l'herede di Girolamo Scotto 1577. - in 4°. Basso e Quinto. (A tergo del frontespizio leggesi la seguento dedicatoria):
Alli Molto Magnifici et Nobili Accademici di Conegliano li Signori Desiosi. Non poteua riceuere in uero maggior fauore dalla fortuna (nobilissimi e virtuosissimi Signori Desiosi) ne che fosse stato più a gusto mio, quanto che sendomi conuenuto alli dì passati assentare dalla patria, farmi capitare in questo vago et diletteuole luoco, il quale si come di bellezza di sito, di amenita, d'aria auanza molte Città d' Italia, cosi di nobiltà, di virtù, d' ingegno, di valore, e di cortesia resta superiore a moltissime altre, che i mirabili frutti, che da cosi dotta Accademia, copie da ben colto e ornato giardino escono, non mi lasciano mentire, poscia che non è mai giorno, che non si spendano molte hore in lettioni di varij e diuersi soggetti, in canti, in suoni, & in raggionamenti virtuosi, di modo che pare quasi rifformata l' antica Athene, in questa honoratissima vostra terra; la doue per tante, et così honorate conditioni diuenuto sopra modo disioso anchor io di essere perpetuo seruitore di sì gloriosa schiera, per darne vn segno manifestissimo al mondo, non ho voluto che queste mie prime fattiche sieno vscite sotto altro nome che delli Magnifici Signori Desiosi, aggiungendo di più, che se tanto puo il fauore d' vn huomo solo, che i virtuosi uolendo mandar in luce qualche loro compositioni, acciò da gl'inuidi e maleuoli contra ogni ragione e douere non uenga biasmata, chiarissime uolte, o non mai esce senza l' ombra di qualche degna et honorata persona, che posso sperar io hauendo questa mia la scorta di tanti degni et felici spiriti, quali sete uoi tutti? Si degneranno dunque le S. V. accettarla con quella benignità e generosità di core, con la quale e l' opera e me stesso consacro, pregando tutti ad hauere più riguardo al deuoto animo mio, che alla picciolezza del dono; con che humilmente m' inchino, e bascio le mani. Di Venetia, il dì 15. di Nouembre. 1577. D. V. SS. Affettionatissimo Seruitore GIOVANNI PIZZONI da Rimini. Da questa lettera si deduce che l'autore poco prima del 15 novembre 1577 si partì da Rimini per Conegliano, dove ottenne la carica di maestro di cappella dell'Accademia dei Desiosi, abbandonata poscia, come risulta dal 2° libro delle Sacre Canzoni a 5 impresse nel 1580. Ricavasi inoltre che gli Accademici Desiosi si esercitavano in canti e suoni, che questo primo libro di madrigali a cinque fu delle prime sue fatiche, e che fin dal suo tempo (se non usavasi anche prima) era invalso il costume di chiamare i musicisti col nome di virtuosi.
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