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Collocazione: K.95

Riproduzioni
     Facsimile: 20.F.1446

 Riva Giuseppe (modenese)
 Avviso ai Compositori, ed ai Cantanti. Londra, Tomaso Edlin, 1728, in 8°.

Trattandosi d' un opuscolo di sole sette carte non ci par grave il darne qui un estratto. A pag. 3 così comincia l' avviso: « Strano senza dubbio a tal' uno parerà che io, il quale non ho studiato in perfezione la Musica, voglia intraprendere di condannare gli abusi, che da molti anni in qua hanno fatto, e fanno tanto pregiudizio ad un' arte sì bella; ma il buon senso, che hà diritto d' esaminare qualsisia produzione della mente umana, mi mette talmente al coperto da ogni taccia d' ardito, che non hò timore alcuno di esporre al pubblico il mio sentimento sopra la Musica vocale, e di mettere in vista gli abusi introdotti da chi compone, e da chi canta. » Segue poscia col dire che la Musica servir dee alle parole, e che sceltasi dal Maestro un' idea appropriata al concetto poetico, fa duopo che la maneggi in modo che non arrechi noja agli ascoltanti colla troppa lunghezza de' passaggi, e delle repliche; ed esclama: É una grand' arte quella di contentarsi e di saper finire; altro precetto d'Orazio: Sunt certi denique fines etc. (pag. 5). E nella faccia successiva: non sono già la molte note che muovono le passioni, ma le poche poste a tempo e luogo e modulate con arte e con giudizio. Condanna in appresso l' abuso di caricar di troppe sinfonie le compositioni, prendendo imperio l' orchestra sulle voci; ed opina che gli unisoni che accompagnano la parte che canta fossero da poco tempo inventati per aiutar l' ignoranza di chi non sa cantare (pag. 8). Consiglia dappoi i maestri a meditare ben bene il Dramma che voglion vestire di musica, imitando il pittore che dovendo dipignere una storia o favola, ne concepisce la disposizione in sua mente, poi la disegna nelle tele ed in fine la colorisce e l' orna, levando ed aggiugnendo ciò che nel progresso del lavoro conosce proprio a dar perfezione maggiore al suo quadro. Vuole inoltre a pag. 10, che il Giudizio che coll' esperienza si forma sia la guida del compositore, e con esso disponga le varie idee in guisa che una non confonda l' altra, anzi si diano così bene la mano che ne provenga un tutto perfetto, o almeno non cattivo. Sentiamo come a car. 12, la discorre il Riva passando a far parola de' cantanti: « Le belle qualità del cantante sono il Tempo esatto, la chiara pronunzia delle parole, il sostener la voce, l' entrare nelle intenzioni del Maestro, il caratterizzare i passi co' quali si orna la composizione ed alcune altre di minor conto. Ma se queste belle qualità non sono regalate dal buon giudizio, quello ch' è ottimo diventa mediocre, il buono si fa cattivo, ed il mediocre pessimo. Questo Giudizio dev' essere la guida e della voce, e del gesto per dare quella vivacità o languidezza al canto che la composizione richiede ... Si guardi egli di far passi, e cadenze ch' escano dal diritto cammino, perchè infine non sono che bagattelle canore. »
Due cose deduconsi da questo breve scritto del Riva: la prima che egli dovea trovare in Londra del 1727 e 1728, e la seconda che in quella gran capitale la musica di teatro dovea essere malmenata e da' compositori e dai cantanti se il Riva credette opportuno il pubblicare col suo Avviso il bisogno d' una riforma. Eppure di que' giorni vi componea un Haendel, e i migliori cantanti calcavano quelle scene ! Il predetto opuscolo fu ancora stampato in inglese con questo titolo: Advice to the Composers and Performers op Vocal Musick. Translated from the Italian. London. Printed by T. Edlin in the Strand, 1727, in 8° di otto sole carte. Manca quest' autore nel Dizion. del Lichtenthal.

Nomi: Riva, Giuseppe.   
Editori: Edlin, Thomas.   
 
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: I, p. 93  RISM : B/VI, p. 707f          
Antiche collocazioni: 0585 (catalogo Sarti, circa 1840)  
ID: 895     


LEGENDA  
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