L'ingresso ha la forma di becco d'uccello con due blocchi di legno di conifera. Le camerature sono coniche rovesce, allargantesi leggermente verso l'uscita. La forma esterna dello strumento corrisponde all'andamento delle camerature: intorno all'ingresso si allarga, poi si restringe, quindi si allarga ancora alquanto verso l'uscita. Come nei flauti dolci normali, i fori doppi I-VI si trovano sul davanti, mentre sul retro si trovano non solo il foro doppio per il pollice, ma anche due fori di risonanza vicino all'uscita. Adesso il foro p è coperto da una chiave di ottone. La leva e il piattino rettangolare e piatto sono fatti in un solo pezzo. Il piattino ha una guarnizione di cuoio incollata. La molla d'ottone è ribadita alla paletta. Il supporto della chiave è in blocchetti che non sono ricavati dal legno del tubo, ma incollati in epoca posteriore, da ciò consegue che la chiave non è originale.
|
Misure approssimative: lunghezza totale 274; distanze tra gli orli superiori delle bocche e l'uscita 235,5-204; larghezza esterna del rigonfiamento all'ingresso 38, a I 30,8 a VI 28,4, all'uscita 34,2; diametro della cameratura del tubo lungo 11-7,2-8,7, del tubo corto 8,2-7-8,2. Fondamentale: Mi4-Sol4 Provenienza: Liceo Musicale (n. 49). Nelle pubblicazioni sino al 1914 lo strumento è chiamato "flagioletto doppio", con l'eccezione del catalogo dell'Esposizione 1888, dove figura come "flauto armonico o flagioletto doppio". |