Il corno ha un tubo avvolto in due spire quasi circolari, con un pezzo che include la pompa generale, quest'ultima con una spira piccola quasi circolare, attraverso le due spire grandi. Il tubo consta di otto pezzi: l. pezzo d'imboccatura diritto; 2. pezzo con le valvole; 3. pezzo di collegamento in un quarto di spira; 4. pezzo attraverso le spire grandi, con la pompa generale scorrevole, quest'ultima, come s'è già detto, con una piccola spira quasi circolare; 5. pezzo di 3/4 di spira; 6-7. due pezzi, formanti una spira quasi circolare, col padiglione. La cameratura del pezzo 2 con le valvole e del pezzo 5 è cilindrica, quella del pezzo 4 con la pompa generale è quasi cilindrica, quella dei pezzi l (d'imboccatura), 3 e 6-7 è conica, il padiglione ha una sagoma iperbolica. La pompa generale, con una mortasa all'inizio e un tenone alla terminazione, ha una forma alquanto anomala, e deve probabilmente essere considerata come una ritorta, da sostituire eventualmente con altre ritorte. La costruzione del padiglione è identica a quella del corno 1847 (scheda 84), da ciò si può concludere che questo corno è probabilmente di provenienza emiliana. L'orlo del padiglione è del tipo italiano. A 7,2 mm dall’ingresso del pezzo d'imboccatura c'è un anello stretto di ottone. Ghiere di alpacca coprono le giunture tra i pezzi l e 2, 2 e 3, e il pezzo di tubo tra i due cilindri. Ghiere di ottone coprono le giunture tra i pezzi 5 e 6 (larga di 26 mm) e le estremità della pompa generale. La maggior parte delle ghiere è provvista di filettature. Ci sono supporti in forma di filo tra il pezzo d'imboccatura e le spire, e tra il padiglione e le spire. Quest'ultimo supporto ha una piastrina in forma di foglia sul padiglione. C'era traccia d'un supporto per il dito che fu aggiunto in alpacca in occasione del restauro del 1988-89. Vi sono due valvole cilindriche rotatorie con levette a piattini di comando avvitati. Le levette sono montate in scatole cilindriche, chiuse con piattini di alpacca, e con molle a spirale. Nell'ordine, dell’ingresso del pezzo d'imboccatura, la prima valvola abbassa gli armonici d'un semitono, la seconda d'un tono. Il costruttore interpretava l'ordine delle valvole a rovescio: molte parti della valvola per il semitono portano il numero 2, molte parti di quella per il tono il numero l. Inoltre, sul piattino di fondo della scatola della valvola per il semitono è raschiato //, su quella della valvola per il tono /. La pompa della prima valvola è in forma di arco (o di U); quella della seconda in forma di arco con 79 allargamento circolare. Le pompe delle valvole hanno un tenone ad ambedue le estremità, e due ghiere con filettature. Vi sono supporti in forma di filo su piastrine, la pompa della seconda valvola ha un supporto (ponte) di alpacca. In contrasto con l'uso normale, le valvole sono da maneggiare con la mano destra, mentre la sinistra del suonatore è immessa nel padiglione. Il bocchino è probabilmente originale.
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Misure del corno: lunghezza totale senza bocchino 4173; lunghezza e diametro del pezzo d'imboccatura 197 (10,8 - 11,2), del pezzo con le valvole 75 (10), del pezzo 3: 228 (10 - 10,8), del pezzo con la pompa generale 1570 (10,8 - 11,2), del pezzo 5: 710 (11), dei pezzi 6-7: 1393 (diametro iniziale 11); diametro all'uscita del padiglione 278; larghezza dell'orlo del padiglione 39; altezza del corno, poggiato sul padiglione 400; diametro delle spire 278 ( = diametro all'uscita del padiglione); lunghezza del tubo aggiunto per la prima valvola 195, per la seconda valvola 415. Misure del bocchino: lunghezza 45; diametro esterno dell'ingresso 22,8, interno dell'ingresso 18,5, altezza dell'imbuto 19; diametro all'ingresso del codolo 5, all'uscita del codolo 6,4. Fondamentale teorico: attualmente si tratta d'un corno in Mib con un fondamentale teorico Mib0. Armonico più basso Mib1. Probabilmente la pompa generale è da interpretare come una ritorta sostituibile. In tal caso deve esserci stata in origine un'altra pompa generale-ritorta di circa 1150 mm di lunghezza per la tonalità di Fa (con fondamentale teorico Fa0, con armonico più basso Fa). Provenienza: nella descrizione del corno 1847 abbiamo accennato al fatto che la descrizione di questo strumento è accompagnata da un disegno del corno 1840. Sembra quindi probabile che anche il 1840 provenga dal marchese Luigi Sanvitale di Parma e che sia stato da lui donato al Liceo Musicale nel 1874. |