strumento
Henri Herz, Pianoforte a coda, Parigi, circa 1860
inventario
B 24417
rif. Catalogo van der Meer
n. 150 (=pp. 170-172)
collocazione
Deposito
 
Sulla faccia interna del coperchio sopra la tastiera si legge in lettere di ottone intarsiate: MEDAILLE D'HONNEUR / Henri Herz / PARIS. Sulla tavola armonica è stampato in inchiostro: MEDAILLE D'HONNEUR / H. HERZ / PARIS. / N°13481. - Il numero di produzione 13481 è indicato inoltre nel nucleo del listello davanti alla tastiera, nel nucleo del coperchio sopra la tastiera e nell'impiallacciatura sul somiere dal lato dei bassi.
Nella leva del tasto La-1 è stampato: VD/3886 di sopra, CORBELL lateralmente. Sul rialzatore del tasto La-1 si legge la scritta a matita: Koehlhofer.
Materiali: conifera, faggio, quercia, mogano, acero, tiglio, ebano, legno d'albero da frutta, avorio, acciaio, ottone.
Il pianoforte è stato raccorciato. Una sezione delle fasce lunga e curva è stata tolta e una nuova fascia posteriore - più lunga di quella originale - inserita. S'intende che anche sezioni del ponticello sulla tavola e del listello d'attacco lungo la fascia curva dovevano essere tolte, e che la sezione del ponticello sulla tavola piegata a gomito, e il listella d'attacco lungo la fascia posteriore non sono originali.
La cassa ha un fondo soltanto sotto la tastiera, composto d'una cornice con due liste parallele alle liste laterali, e un riempimento nelle tre campiture della cornice, il tutto di conifera. Sotto il fondo ci sono una trave superiore di conifera, e una inferiore di faggio, a cui è avvitata la lira coi pedali. La cornice del fondo serve di sopra come supporto per la tastiera. Dietro il fondo sono visibili sette puntelli di conifera paralleli alle fasce lunga e corta; la barriera di quercia che raggiunge la lista anteriore d'appoggio della tavola armonica; e quattro puntelli di conifera sopra quelli già menzionati.
Le fasce, applicate lateralmente al fondo, hanno un nucleo di quercia, impiallacciato di mogano sulle facce esterna e superiore, di acero su quella interna sopra la tavola armonica. Una cornice inferiore di quercia coperta di mogano modanato è applicata lateralmente alle fasce. C'è un listello davanti alla tastiera di quercia con un'impiallacciatura di mogano. Un listello modanato di mogano in due parti è attaccato al listello precedente con quattro viti ad aletta di ferro. Le fiancate della tastiera sono di faggio con un'impiallacciatura di mogano, su cui è montato un innalzamento di mogano massiccio. I blocchetti laterali della tastiera hanno un nucleo di faggio e un'impiallacciatura di mogano sui lati superiore, laterale e anteriore. Entrambi i blocchetti sono fermati con una vite ad aletta di ferro (quella a destra non è originale).
Il coperchio sopra la tastiera ha un nucleo di quercia e un'impiallacciatura di mogano.
Il leggio è di mogano massiccio. È composto d'una cornice con due listelli paralleli ai listelli laterali, di modo che c'è una campitura centrale con due campiture laterali. Nella campitura centrale si trova il leggio ribaltabile con listelli curvati dentro la cornice; in ambedue le campiture laterali ci sono cornici di mogano con riempimenti scorrevoli di quercia coperti di feltro verde (probabilmente non originale) come sostegni per un candelabro. Il coperchio del pianoforte con la sua ribalta sono di mogano massiccio. Il coperchio con la ribalta ha una cornice applicata lateralmente dello stesso legno. La parte principale è attaccata alla fascia lunga con tre cerniere di ottone, la ribalta alla parte principale con una serie continua di cerniere della stessa lega. Sulla faccia interna della ribalta c'era un medaglione, ora mancante.
Il pianoforte posa su tre gambe con una sezione esagonale nel centro, con un'impiallacciatura di mogano. Ognuna delle gambe ha una sezione superiore e una inferiore tornite, probabilmente di mogano massiccio. Ognuna delle gambe ha poi un capitello di tiglio con un'impiallacciatura di mogano, e una rotella di ottone all'estremità inferiore. La lira per i pedali è di mogano, con un piede con un'impiallacciatura dello stesso legno.
La tavola armonica è di conifera verniciata con la fibra nel senso obliquo. Una cornice di faggio si trova lungo la fascia lunga. Lungo l'apertura per i martelletti c'è un listello di acero, al tempo stesso lista-guida superiore degli smorzatori.
Il somiere è di faggio con un'impiallacciatura di acero. Sulla parte del somiere immediatamente dietro la tastiera c'è un innalzamento di quercia con un'impiallacciatura di mogano sulle facce superiore e anteriore. Le caviglie di acciaio sono disposte nel somiere in linee diritte. Nel somiere sono stampati i numeri degli spessori delle corde:
Sol1 20; Sol#1 21; Mib2 19; Sol#2 18; Mib2 17; Sol#2 16; Do#3 15; Fa#3 14; Mi4 13; Re5 14; Do6 13; Fa6 0/12.
Inoltre è stampato uno 0 vicino a Si3 e a La4.
Le corde da La-1 a Do#0 sono singole, gli ordini da Re0 a Do#1 sono doppi, quelli da Re1 a La6 sono triplici.
Non c'è ponticello sul somiere; qui le corde sono rinserrate tra due lastre di ottone. Il ponticello sulla tavola è composto d'una parte di faggio su una base dello stesso legno (la base probabilmente non originale) sino a Fa#1, e d'una parte dello stesso legno senza base da Sol1 a La6. La divisione dei ponticelli marca la divisione delle corde (degli ordini di queste) in corde di ottone e corde di acciaio. Su ambedue le parti del ponticello ogni corda ha due punte. Il listello d'attacco per le corde è coperto d'una lastra metallica dorata avvitata. Da questo listello ci sono contrafforti di metallo dorato sopra le corde, paralleli alla fascia lunga tra Fa#1 e Sol1, tra Mi3 e Fa3, e tra Do#5 e Re5. Dato il raccorciamento della cassa, né il listello d'attacco né i contrafforti possono essere originali, benché le posizioni dei contrafforti attuali corrispondano a quelle originali nello strumento dell'Herz: le posizioni corrispondono infatti a quelle delle tre liste tra la traversa e la lista posteriore del telaio della tastiera, ed anche a quelle dei tre supporti in acciaio del pancone dei martelletti.
Ambito della tastiera La-1-La6 (85 tasti). Il telaio della tastiera di quercia è composto d'una cornice, d'una traversa smussata lungo i due lati lunghi, d'una lista tra la lista anteriore e la traversa, e di tre liste tra quest'ultima e la lista posteriore. Le ultime tre liste corrispondono ai contrafforti menzionati sopra; su di esse posano i supporti in acciaio del pancone dei martelletti.
Le leve dei tasti sono di acero con una o due zavorre di piombo. Le coperte dei tasti diatonici in due parti e i loro frontalini sono di avorio, le coperte dei tasti cromatici sono di ebano. I tasti sono guidati con perni nella lista anteriore del telaio, perni che entrano nei bracci anteriori delle leve dei tasti.
La meccanica è quella a doppio scappamento, come descritto nello strumento precedente. Le leve intermedie, i rialzatori nelle leve intermedie e le leve ausiliari sono di legno d'albero da frutta. Il pancone dei martelletti è di quercia. Ha due supporti laterali dello stesso legno e supporti in forma di perni di acciaio tra Fa#1 e Sol1, tra Mi3 e Fa3, e tra Do#5 e Re5. I supporti posano sulle liste laterali e sulle liste tra la traversa e la lista posteriore del telaio della tastiera. I martelletti sono di legno d'albero da frutta, sono guidati anche qui con perni di acciaio sulle leve ausiliari, i quali attraversano i gambi dei martelletti. I martelletti sono attaccati con cerniere di ottone al pancone, in cui sono stampati i numeri 1-85. Le molle della meccanica sono di ottone. Tutti i martelletti sono coperti di 3-2 strati, di cui quello superiore è di feltro, quelli inferiori sono di cuoio. Ci sono smorzatori solo da La-1 a Do#5. Gli smorza tori sono composti d'un blocchetto inferiore e di uno superiore, entrambi di acero, collegati da un filo di acciaio, e d'una guarnizione di feltro sul blocchetto superiore. La lista-guida inferiore degli smorzatori davanti alla barriera, e quella superiore, al tempo stesso cornice della tavola armonica, sono di acero.
La lira e il funzionamento dei due pedali di ottone sono come nello strumento precedente.
Parti della meccanica, i blocchetti inferiori degli smorzatori e la lista-guida degli smorzatori hanno guarnizioni di cuoio. Le liste anteriore e posteriore del telaio, la traversa, i supporti dei martelletti e dei rialzatori hanno una guarnizione di feltro. Come s'è già detto, lo strato superiore delle coperte dei martelletti è sempre di feltro, quelli inferiori sono di cuoio, e gli smorzatori sono guarniti di feltro. 
Misure: lunghezza attuale della fascia lunga 1837; larghezza 1315; altezza della cassa senza coperchio 298, con coperchio 315; altezza totale 960; larghezza di tre ottave (Stichmass) 494; lunghezza vibranti attuali delle corde: La-1 1379, Do0 1360, Do1 1268, Fa#1 1213, Sol1 1311, Do2 1088, Do3 586, Do4 295, Do5 150, Do6 ca. 80, La6 ca. 50.
Provenienza e restauri: Sulla faccia interna della fascia curva c'è un'etichetta stampata: FRATELLI DONDI / BOLOGNA - Via Aurelio Saffi, N. 21 (Già Via S. Felice) Palazzo Tagliavini. BOLOGNA.
UGO e nipote VIRGILIO / accordatori di Pianoforti al Liceo Musicale / Rossini / e dell'Accademia Filarmonica /. Specialità in corde per Mandola / e Mandolino napoletano / VITO e figlio GUALTIERO / Fabbricanti di Pianoforti / Premiati all'Esposizione Internazionale / d'Istrumenti in Bologna l'anno 1888 / ed alla Prima Mostra Provinciale 1892 / Riparatori di Pianoforti ed Harmoniurn / VENDITA NOLEGGIO E CAMBI DI PIANOFORTi/ I Pianoforti che la Ditta FRATELLI DONDI cede a noleggio vengono / gratuitamente mantenuti di accordatura, purché siano entro la città di Bologna.
Sul lato del tasto La-1 si leggono le seguenti scritte a matita:
Kunst / B.: C.:
Réparrez Juillet 1862
Raffaele Dondi Novembre 1879
Ferdinando Radori riparato Aprile 1886 Bologna
Vito Dondi e Gualtiero Luglio 1904.
Traspare da queste scritte che il pianoforte secondo il numero di produzione uscito dalla fabbrica di Henri Herz nel 1860 fu esportato a Bologna tra il 1862 e il 1879, dove fu sotto la cura della ditta dei fratelli Dondi.
Provenienza diretta: secondo la tradizione il pianoforte fu in possesso della cantante Adelaide Borghi (1829-1903), sposa dello spagnolo Miguel Mamo.
Cenno biografico: il viennese Heinrich Herz (1803-1888) si stabilì a Parigi nel 1816, dove studiò il pianoforte al Conservatorio. A Parigi cambiò il suo nome in Henri. Fu un pianista brillante conosciuto anche nel Belgio, in Olanda, in Spagna, in Polonia, in Russia, nell'America del Sud e negli Stati Uniti per le sue tournées. Fece persino tre viaggi negli Stati Uniti. Herz fu anche un pedagogo ricercato, e per più di trenta anni fu professore di pianoforte al Conservatorio di Parigi.
Herz s'interessava anche della fattura di pianoforti. Fondò la sua prima fabbrica di pianoforti nel 1825 con Klepfer. Introdusse allora una leggera semplificazione nel sistema Erard di doppio scappamento nel 1840. L'impresa con Klepfer andò in fallimento, ma nel 1851 Herz fondò una seconda fabbrica che continuò a produrre sino al 1930. E da questa seconda fabbrica che uscì lo strumento descritto sopra. I pianoforti dell'Herz godevano d'una reputazione uguale a quella degli strumenti di Erard e di Pleyel. 

   ID: 201          



© 2022 Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna