strumento
Tiorba in forma di khitara, Italia, fine sec. XVI o inizio sec. XVII
inventario
1745
rif. Catalogo van der Meer
n. 106 (=p. 108)
collocazione
Sala 5
 
Materiali: conifera, noce, acero, bosso, ottone, ferro.
Lo strumento č composto di tre parti. La prima parte consta di: 1) riccio di conifera dorata, attaccato con un cavicchio ligneo a 2) cavigliere superiore, allo stesso tempo tratta, 3) cavigliere inferiore, 4) manico e 5) supporto dietro l'asse centrale e il giogo della parte seconda. Questa prima parte č di conifera, le sezioni 2, 3 e 4 con un'impiallacciatura di noce. Il cavigliere superiore, allo stesso tempo tratta (sez. 2), contiene otto caviglie cordiformi posteriori di ottone per i bordoni. Di queste, sette si trovano dal lato che forma la continuazione del cavigliere inferiore, e una č immessa dal lato opposto. Le corde attaccate alle sette caviglie sopra il cavigliere inferiore posano su un capotasto di acero tinto nero; la corda attaccata alla caviglia dal lato opposto non ha capotasto. Il cavigliere inferiore (sez. 3), aperto davanti, contiene sei caviglie cordiformi laterali di ottone per le corde tastabili, tutte dal lato sinistro, visto da chi suona. Sul manico (sez. 4) l'impiallacciatura di noce, piatta davanti, ha la funzione di tastiera. Manico e tastiera sono assai larghi: sopra queste parti si trovano non solo le corde tastabili, ma anche i bordoni, che normalmente non sono tastati. Nel manico sono infissi di dietro un anello entro un occhiello, entrambi di ferro, e davanti un capotasto e otto tasti. Il capotasto č di ottone con sei tacche. Ognuno degli otto tasti consiste in una lamina di ottone, fermata da una striscia di acero tinto nero.
La seconda parte dello strumento contiene le braccia e il giogo della kithára e un asse centrale scannellato davanti. Questa parte č di noce. Le braccia e il giogo sono intagliati con quattro volute e motivi vegetali che sono dorati, mentre gli avvallamenti sono dipinti di azzurro. L'asse centrale non č dipinto.
La terza parte dello strumento č la cassa saldata alla seconda parte con quattro tasselli di conifera. Il fondo č di conifera tinta marrone; le fasce sono ricavate da un pezzo di conifera; la tavola č dello stesso legno e ha un bordo dipinto nero. Ai due lati della tavola č inserita una piccola rosetta geometrica su base esagonale; le due rosette sono di legno su pergamena e dorate. Sotto la tavola c'č, all'altezza dei centri delle rosette, una catena di conifera. All'estremitŕ inferiore ci furono in origine due bottoni torniti di bosso; ora c'č ancora l'avanzo d'uno. Le corde erano fissate a un ponticello assai grossolano e non originale, mentre sulla tavola c'erano tracce d'un listello d'attacco sotto il ponticello. In occasione del restauro negli anni 1979-83 furono copiati il ponticello e, sotto di questo, il listello d'attacco dello strumento analogo a Vienna. Adesso il ponticello e il listello d'attacco, entrambi di noce tinto nero, hanno baffi.
Le corde erano e sono di metallo. 
Misure: lunghezza totale 1585; lunghezza della tavola 149; distanza tra l'estremitŕ inferiore della cassa e il bordo anteriore del listello d'attacco 70, il bordo anteriore del ponticello 81, il centro delle rosette 113; larghezza massima della tavola 360; altezza della cassa 26; diametro delle rosette 30; spessore del fondo 4-5; spessore della tavola 2-3; lunghezza delle braccia e del giogo 432; larghezza massima 368; lunghezza del manico 288; larghezza del manico 94-107; lunghezza dei due caviglieri 712; lunghezza vibrante delle corde tastabili 790; lunghezza vibrante delle corde tastabili da tasto 1: 741, 2: 710, 3: 665, 4: 630, 5: 593, 6: 562, 7: 530, 8: 500; lunghezza vibranti dei bordoni: 1: 998, 2: 952, 3: 1032, 4: 1114, 5: 1196, 6: 1276, 7: 1355, 8: 1432.
Accordatura: sull'accordatura di questo strumento non č noto niente di preciso. Se l'ipotesi formulata nell'introduzione č giusta, si potrebbe pensare a un'accordatura come quella della tiorba romana: Fa0 - Sol0 - La0 - Si0 - Do1 - Re1 - Mi1 - Fa1 - Sol1 - Do2 – Fa2 - La2 - Re2 – Sol2.
Restauro: questo strumento fu restaurato nel laboratorio di restauro di strumenti musicali del Germanisches Nationalmuseum, Norimberga, negli anni 1979-1983.
Provenienza: Liceo Musicale (n. 21). 
 
Documenti:
Relazione di restauro (Germanisches Nationalmuseum, Norimberga, 1982-83)

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