Sulla faccia interna del guscio c'è un'etichetta a stampa: Matteo Sellas alla Corona / in Venetia. 1639. (Le due ultime cifre della data sono manoscritte.) Stilla calotta c'è un marchio: MS sotto una corona. Materiali: tasso bicolore (alburno e durame), ebano, conifera, noce, forse altri legni duri, avorio, ferro.
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La cassa col ponticello e il manico di questo liuto sono originali. La cassa ha una forma molto arrotondata (lunghezza = circa 1,38 volte la larghezza massima), ma appiattita (altezza = circa 0,43 volte la larghezza massima). Il guscio consta di 35 doghe di tasso, ciascuna bicolore con l'uso sia dell'alburno sia del durame. Tra le doghe ci sono filetti di ebano. La calotta è composta di cinque doghe di tasso, anche bicolori, separate da quattro filetti di ebano. Sulla calotta ci sono tracce d'un pezzo di legno in forma d'arco incollato all'estremità inferiore della calotta, ora mancante. Ora in questo posto si trova un anello entro un occhiello, entrambi di ferro. La tavola è di conifera con un bordo di noce tinto nero, e con un'intarsiatura di ebano in forma d'un gambo di picca all'estremità inferiore. Una rosetta a base esagonale è ritagliata nella tavola. La tavola è continuata per un breve tratto sull'estremità inferiore del manico, con baffetti da entrambi i lati. Sotto la tavola ci sono sette catene trasversali, sulla base della divisione in nove. La catena 4 attraversa molto approssimativamente il centro della rosetta, la quale è anche rinforzata con due catene addizionali e con catenine. All'estremità inferiore della tavola c'è una catena curva dalla parte degli ordini bassi, e ci sono due catenine poste a raggiera dalla parte degli ordini acuti. Catene e catenine sono di conifera. Il ponticello di ebano con punte laterali è quello originale. Ha fori per 6 x 2 corde tastabili e per 8 bordoni singoli. Il manico, originale anch'esso, è impiallacciato di dietro di ebano con 18 filetti di avorio. La tastiera piatta è di ebano. Come s'è già detto, la tavola è continuata sul manico per un breve tratto. Da ambedue i lati di questa continuazione ci sono baffetti. Manico e tastiera danno posto a nove legacci. Il capotasto del manico è di avorio. La sovrastruttura non è originale, ma risale verosimilmente al secolo XVIII. Una parte di legno duro tinto nero, con filetti di avorio da entrambi i lati lunghi davanti e di dietro, è incollato di dietro al manico e vi è fermato con un chiodo di ferro. Questo pezzo contiene il cavigliere per gli ordini tastabili, una lunga tratta e il cavigliere per i bordoni, piegato in avanti. Anche il capotasto del cavigliere per i bordoni è di avorio. Questo pezzo coi due caviglieri e con la lunga tratta non è fattura di un incompetente, e potrebbe risalire al secolo XVIII. Il cavigliere per gli ordini tastabili ha 5 x 2 + 1 piroli, ciò che prova che questo cavigliere non può appartenere a questo liuto, il cui ponticello originale ha, come s'è detto, 6 x 2 fori per questi ordini. Il cavigliere per i bordoni ha otto piroli, il che corrisponde al numero delle traforazioni per i bordoni nel ponticello. I piroli con teste rotonde con un bottoncino in cima sono di legno duro tinto nero. Il guscio è coperto d'una vernice chiara.
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Misure: lunghezza totale 1578; lunghezza del guscio 444; lunghezza della tavola 403; distanza tra l'estremità superiore della tavola senza l'estensione sul manico e il centro della rosetta 165, il bordo anteriore del ponticello 331, catena 7: 36, catena 6: 68, catena 5: 102, catena 4: 157, catena 3: 198, catena 2: 243, catena 1: 294; larghezza massima 322 (a 139 dall'estremità inferiore); altezza del guscio 140; diametro della rosetta 92; lunghezza del manico 301; larghezza del manico 85-107; lunghezza della parte coi due caviglieri e con la tratta 895; distanza tra i due capotasti 696; larghezza del ponticello 13; altezza del ponticello 8; lunghezza vibrante delle corde tastabili 635, dei bordoni 1340 ( = 2,11 volte quella delle corde tastabili). Accordatura: sia la lunghezza della tavola, sia la lunghezza vibrante delle corde tastabili suggeriscono un'accordatura sulla base di Sol1 - Fa0 - Sol0 - La0 – Si0 - Do1 - Re1 - Mi1 - Fa1 - Sol1 - Do2 - Fa2 - Fa2 - Re3 – Sol3. Restauri: sulla faccia interna del guscio c'è un'etichetta: Piretti Enrico / Riparò in Bologna / l'anno 1963. Questo arciliuto fu poi restaurato nel laboratorio di restauro di strumenti musicali del Germanisches Nationalmuseum, Norimberga, negli anni 1979-83. Provenienza: Liceo Musicale (n. 5). Cenno biografico: Matthäus Seelos - o, come si chiamava in Italia, Matteo Sellas - nacque probabilmente a Osterrainen presso Füssen. Matteo Sellas fu attivo a Venezia per lo meno dal 1612 al 1652 in una bottega di strumenti a pizzico sotto l'insegna "alla Corona", espressa anche nel suo marchio a fuoco. Fu attivo a Venezia un altro membro della stessa famiglia, Georg Seelos o Giorgio Sellas, che ebbe una bottega con l'insegna "alla Stella" almeno dal 1618 sino alla sua morte, nel 1652. |