All'interno della cassa di fronte alla rosetta c'è un'etichetta a stampa: HENDRIK JACOBS IN AMSTERDAM 1702 (le ultime due cifre manoscritte). Sulla faccia interna della tavola vicino al piede c'è un'etichetta a stampa: PIETER ROMBOUTS / AMSTERDAM 17. Materiali: acero marezzato, conifera, ebano, noce, bosso, stecca di balena, pergamena, osso, ferro, (olivo, gelso).
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Lo strumento è composto di una cassa, di un manico e di un cavigliere. La cassa si allarga dalla giuntura col manico verso il piede, e inoltre c'è al piede un allargamento a mo' di padiglione. La cassa consta di cinque doghe di acero molto marezzato, tenute insieme internamente con strisce di tela, e della tavola di conifera. Nella tavola ci sono due filetti di stecca di balena vicino ai bordi laterali e superiore. La rosetta è di legno su pergamena con un motivo geometrico a base quadrilobata. Intorno alla rosetta si trovano filetti di stecca di balena, acero, stecca di balena, acero, stecca di balena. Dove il ponticello batteva sulla tavola c'è un tassello di ebano. Al di sotto del ponticello è applicata alla tavola una testa dorata di putto con la bocca aperta. La corda passava sul ponticello, poi attraverso la bocca aperta del putto. Internamente, dietro la testa del putto, è incollato alla tavola un tassello di conifera perforato, dietro il quale la corda è annodata. Alle giunture delle doghe d'acero con la tavola ci sono controfasce longitudinali interne di conifera. Sulla faccia interna della tavola ci sono tre catene di conifera, una tra la giuntura col manico e la rosetta, due al di sotto della rosetta. Al piede c'è lungo le doghe e la tavola internamente e esternamente una cornice probabilmente di noce. La cornice esterna è dorata. Il manico di noce è piatto davanti; non c'è una tastiera separata. Il cavigliere, pure di noce, chiuso dietro, ha in cima una testa di moro dipinta nera con le labbra rosse e la chioma e gli orecchini dorati. Il pirolo con lobi spioventi e con un bottoncino in cima è di bosso. Fuori del cavigliere c'è, attaccata al pirolo, una ruota d'ingranaggio di ferro, e un graffio dello stesso metallo, per arrestare la ruota d'ingranaggio, e così anche il pirolo. Il capotasto di avorio è mobile. Il ponticello trovato sullo strumento prima del restauro non ha mai potuto funzionare. Consisteva in un piatto d'olivo - in origine con due rettangoli intarsiati d'un materiale sconosciuto, perché i rettangoli mancavano - e due piedi di legno morbido tinti neri. Il piatto d'olivo era attaccato con un pirolo di gelso a un tronco di cono dorato applicato alla tavola. Forse il tronco di cono è una parte originale per immettere un guidon. Dato che tale ponticello non ha mai potuto funzionare, sembra chiaro che la disposizione descritta non poteva essere originale. Inoltre, l'olivo e il gelso sono legni mai usati dai liutai nederlandesi del '600 e '700. Il ponticello attuale è del restauro del 1991. Vernice color marrone chiaro.
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Misure: lunghezza totale 1872; distanza tra la giuntura col manico e catena 1: 433, il centro della rosetta 679, catena 2: 722, catena 3: 870, il centro del tassello di ebano 935; larghezza della tavola alla giuntura col manico 71, al centro della rosetta 167, al centro del tassello di ebano 230, al piede senza la cornice 353; altezza della cassa alla giuntura col manico 45, al centro della rosetta 95, al centro del tassello d'ebano 135, al piede senza la cornice 199; spessore della tavola 3-3,5; diametro della rosetta 61; lunghezza del manico 566; larghezza del manico 37-71; lunghezza del cavigliere 150; ponticello lunghezza 166, larghezza massima 2,1, spessore 4,5, altezza coi piedi 20,5; lunghezza vibrante della corda circa 1500. Restauro: Questa tromba marina fu sottoposta a restauro nel 1991. Provenienza: Liceo Musicale (n. 1). Cenno biografico: Hendrik Jacobs nacque nel 1629 o 1630. Fu attivo come liutaio ad Amsterdam dagli anni 1650 sino alla morte, nel 1699. Nel 1676 si sposò con Sibilla Rombouts nata Barents, la quale aveva un figlio, Pieter, nato nel 1667 dal primo matrimonio. Intorno al 1685 Pieter Rombouts cominciò a lavorare nella bottega del suo patrigno, che egli continuò a gestire dopo la morte di Jacobs. È probabile che il Rombouts ereditasse un numero notevole di strumenti fatti, o comunque iniziati, dal suo patrigno. A tali strumenti poi il Rombouts applicava delle etichette da lui fatte stampare col cognome dello Jacobs, su cui poi scriveva l'anno in cui le applicava. Così sono conservati strumenti piuttosto numerosi con un'etichetta incisa col cognome dello Jacobs con date a partire dal 1700, eventualmente, come nel caso della tromba marina descritta sopra, insieme con un'etichetta del Rombouts. Rombouts, che lavorò sino alla sua morte, nel 1728, era, come il suo patrigno, un ottimo liutaio, persino più versatile di lui. Come lo Jacobs, egli costruì violini e viole, ma la sua specialità erano i violoncelli. Inoltre costruì un certo numero di viole da gamba di varie grandezze. Molto graziose sono le teste sulle sue viole da gamba, e anche su un numero dei suoi violoncelli. La bellezza delle teste da lui scolpite appare anche nella tromba marina descritta sopra. D'altronde, la bottega del Rombouts è l'unica neerlandese che fece anche trombe marine. Il Rombouts applicava sempre filetti di stecca di balena. |